san vito, chiesto il processo per dieci

Il sindaco: il resort è una risorsa per il paese

Catenaro fiducioso nella magistratura. Nardone: «La giunta si dimetta per incapacità»

SAN VITO. «Siamo tranquilli, come sempre, convinti della legittimità e trasparenza del nostro operato, confermato non soltanto dai nostri consulenti tecnico-giuridici, ma soprattutto dalle decisioni assunte già nel merito della vicenda dal tribunale del Riesame di Chieti e dalla Corte di cassazione».

Queste le parole del sindaco Rocco Catenaro sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata al giudice delle indagini preliminare dal sostituto procuratore Rosaria Vecchi dopo la chiusura dell’inchiesta per presunte violazioni procedurali sulla progettazione del San Vito Resort Village. Sindaco, giunta - composta da Lorenzo Staniscia, Antonio Iarlori, Daniela Giuliante e Luigi Comini - consiglieri di maggioranza e vertici della Pagliaroli sarebbero accusati di concorso in abuso di ufficio. Avrebbero attivato una procedura amministrativa illegittima per l’approvazione della variante al Prg che avrebbe cambiato la destinazione d’uso del terreno di Colle Foresta, dove dovrebbe sorgere la struttura ricettiva della Pagliaroli, da agricolo, qual è, a turistico-ricettivo.

«La realizzazione del resort, condizionata all’esecuzione di opere pubbliche in favore della collettività per milioni di euro, è un’occasione unica di sviluppo turistico-economico per San Vito in termini di posti di lavoro e di sviluppo dell’indotto», ricorda Catenaro, «se questo investimento privato dovesse svanire, i sanvitesi dovranno ringraziare l’ex sindaco Gianfranco Basterebbe (colui che ha presentato l’esposto che ha dato il via all’inchiesta, ndc) che, dopo aver indebitato le casse comunali fino all’osso, ha pensato di fare questo ennesimo regalo. La nostra fiducia è riposta nella giustizia e nelle persone di buon senso che hanno l’onere di applicarla».

«Rimaniamo garantisti», commenta Roberto Nardone del gruppo di opposizione “San Vito bene Comune”, che chiede le dimissioni della giunta, «ma dobbiamo evidenziare che il programma di Nuova Alleanza per San Vito è morto, crollato sotto i colpi di un’inconsistenza programmatica. Porto e Resort privilegiano gli interessi di pochi a discapito della cittadinanza e del territorio. La vecchia e la nuova giunta hanno finito di indebitare le casse del comune, distrutto la gestione e manutenzione del territorio, evitato il confronto politico e amministrativo. Le dimissioni sono dovute per incapacità, non per le vicissitudini giudiziarie».

Teresa Di Rocco

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