Il sindaco sulla Tasi «È obbligatoria oltre che necessaria»

VASTO. «La Tasi non solo è obbligatoria, ma addirittura necessaria. Se oltre alla demagogica propaganda l’opposizione facesse qualche proposta e suggerisse qualche idea su come reperire i 3 milioni...

VASTO. «La Tasi non solo è obbligatoria, ma addirittura necessaria. Se oltre alla demagogica propaganda l’opposizione facesse qualche proposta e suggerisse qualche idea su come reperire i 3 milioni di euro per garantire i servizi indivisibili sarebbe più utile per tutti i cittadini e ne guadagnerebbe il dibattito, fermo alla solita e stucchevole polemica». Il sindaco Luciano Lapenna rispedisce al mittente le critiche di una parte delle minoranze che ha votato contro la tassa sui servizi indivisibili la cui aliquota è stata fissata al minimo (l’uno per mille). Il riferimento è alla protesta di sei consiglieri di opposizione firmatari dell’emendamento “Tasi zero”, bocciato dalla maggioranza di centrosinistra.

«Sono accuse demagogiche, ridicole e grottesche», replica Lapenna, «demagogiche perché i servizi indivisibili potranno essere garantiti soltanto dalla Tasi. Infatti, a partire dal 2014, lo Stato centrale ha tagliato ed eliminato ogni forma di rimessa alle amministrazioni locali in materia di viabilità, circolazione stradale, illuminazione pubblica, servizi di protezione civile, parchi, verde pubblico, tutela dell’ambiente, polizia locale, urbanistica, arredo urbano, gestione del territorio e servizi connessi. Ridicole perché il Comune di Vasto ha accolto una legge nazionale che riguarda i servizi rivolti alla collettività. Su 8.057 comuni italiani, ad oggi, soltanto Positano (Salerno) e San Lorenzo Bellizzi (Cosenza), rispettivamente 3.988 e 685 abitanti, hanno deciso di non applicare la tassa. Invece, tra tutti i Comuni medio grandi della regione, Vasto applica l’aliquota minima prevista dalla legge, l’uno per mille, mentre altri comuni applicano aliquote ben superiori, oltre le addizionali, vedi San Salvo (1,7%), Lanciano (1,9%), Chieti (2,5%). Grottesche perché, mentre l’opposizione non perde occasione per dimostrare la sua frantumazione e la sua disomogeneità politica, la maggioranza continua, da sempre, a registrare un voto unanime sui singoli provvedimenti posti all’attenzione del consiglio comunale, così come testimoniano i verbali di seduta».

In effetti due esponenti della minoranza, Mario Della Porta e Francesco Paolo D’Adamo, si sono astenuti. «È un’astensione che ci amareggia, ma ci aiuta a fare chiarezza», ribatte Davide D’Alessandro (indipendente), «a breve sarà necessario individuare, a partire dai consiglieri attuali, un percorso unitario che conduca alle prossime elezioni. Chi ci sta ci sta. La farsa del 2011 non è ripetibile. La politica impone serietà. Dove ci sono troppi galletti a cantare, non fa mai giorno». (a.b.)

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