Imbavagliata e uccisa nuove perizie dei Ris
L’abitazione resta sotto sequestro per ulteriori sopralluoghi dei carabinieri Il fratello della vittima, unico indagato, interrogato dai magistrati
VASTO. La casa di via Villa De Nardis dove il 19 dicembre scorso è stata picchiata, imbavagliata e uccisa Michela Strever, 73 anni, resta sotto sequestro. I Ris devono compiere nuovi accertamenti. Le stanze e tutto quello che contengono non possono essere toccati. L’avvocato Arnaldo Tascione, legale di Antonio Strever, fratello della vittima e al momento unico indagato per quella morte, ha nominato nuovi periti che assisteranno all’importante perizia tecnico scientifica. Con il dottor Nicola Farina ci sarà il collega Cristian D’Ovidio e un genetista.
L’attenzione degli investigatori è concentrata sulle tracce biologiche ed ematiche trovate nella casa. Nei giorni scorsi Antonio Strever è stato ascoltato nuovamente e a lungo dai sostituti procuratori della Repubblica del tribunale di Vasto, Enrica Medori e Giancarlo Ciani, titolari dell’inchiesta. «Il mio cliente ha risposto a tutti i quesiti con grande tranquillità», dice l’avvocato Tascione. Tutto lascia pensare che le indagini siano arrivate a una svolta cruciale.
Non è escluso che oltre alle impronte della vittima e del fratello che per primo ha ritrovato il corpo massacrato della pensionata, gli esperti abbiano individuato nuove tracce. Le nuove perizie stabiliranno a chi appartengono quelle impronte e quante persone il giorno del delitto entrarono nella casa della Strever prima dell’arrivo dei vigili del fuoco e dei carabinieri.
Resta da scoprire cosa potesse cercare l’omicida in casa di Michela Strever. Fra le tante ipotesi c’è anche quella della vendetta. Una punizione per avere chiesto aiuto alla polizia subito dopo un tentativo di rapina subito ad agosto 2012. La morte di Michela Strever ha le caratteristiche dell’esecuzione. L’autopsia ha rivelato che il corpo della povera pensionata era livido in più parti. Diversi i traumi. La donna è stata picchiata selvaggiamente e poi legata al letto. L’autopsia eseguita dal medici legale Pietro Falco ha evidenziato gravi traumi al fegato della vittima. L’autore della rapina le ha riempito la gola di carta, soffocandola.
Due settimane fa a Roma sono stati eseguiti i cosiddetti esami irripetibili. Ora gli esperti del del reparto investigativo dei carabinieri eseguiranno nuove indagini.
L'avvocato Arnaldo Tascione ritiene che l’indagine peritale possa avere sviluppi positivi anche per il suo cliente. Il legale però preferisce non parlare. «Lasciamo lavorare i magistrati. Ho piena fiducia nel loro operato e sono certo che presto la verità verrà a galla», si limita a dichiarare il penalista. (p.c.)
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