In piazza gli operai lasciati senza un euro

1 Maggio 2014

Manifestazione dei sindacati contro lo stop agli ammortizzatori sociali: persi 5mila posti nel Chietino

CHIETI. Dodici milioni di ore di cassa integrazione nel 2013, mentre sono 5.000 i posti di lavoro persi nello stesso anno sul territorio provinciale. E ancora. Nel 2011 le aziende che sono ricorse alla Cassa sono state 36, nel 2013 hanno raggiunto quota 430. Dati che fanno tremare i polsi se si considera che nel primo trimestre del 2014 le ore di cassa integrazione spalmate nei vari settori dell’imprenditoria teatina sono arrivate già 2 milioni 333mila.

Le cifre sono state diffuse da Germano Di Laudo, segretario generale della Cgil teatina, in occasione della manifestazione di «sensibilizzazione» tenuta ieri mattina sotto le finestre della Prefettura. I sindacati scendono in piazza per sensibilizzare il governo affinché finanzi da subito gli ammortizzatori sociali in deroga per le migliaia di lavoratori senza reddito. Obiettivo che ha riunito le delegazioni delle categorie costruzioni, metalmeccanici, commercio e tessili della provincia di Chieti. «Senza ammortizzatori sociali» sostiene Di Laudo «sarà la morte non solo dell’imprenditoria locale, ma del sistema paese Italia».

«L’incertezza del finanziamento della Cassa integrazione in deroga, collegata al decreto interministeriale, in corso di definizione, che introduce pesanti tagli alla concessione degli ammortizzatori sociali in deroga» hanno spiegato Gianfranco Reale e Beniamino Primavera della Cisl Chieti, «può determinare ulteriori licenziamenti». Il candidato al consiglio Regionale per la Lista "un'Altra Regione con Acerbo", Enrico Raimondi si è dichiarato «vicino ai sindacati ed ai lavoratori che in queste ore stanno chiedendo alle istituzioni di fare il possibile perché nella nostra Regione siano stanziati fondi per consentire il finanziamento della cassa integrazione in deroga».(y.f.)

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