Incendiato lo scooter a un balneatore

Nel mirino degli autori un armatore della piccola pesca titolare del lido Il Trabocco. Le fiamme vicino ai tubi del gas
VASTO. L’inferno alla Marina è scoppiato poco prima delle 2. Lo scooterone Yamaha di Ettore Primiceri, rappresentante della “piccola pesca” e titolare del lido Il Trabocco, è stato avvolto dalle fiamme diventando un’enorme torcia. In pochi minuti le lingue di fuoco hanno raggiunto una palazzina. Il fuoco ha intrappolato i condomini all’interno degli appartamenti e rischiato di far saltare in aria i contatori. Danneggiati anche gli scantinati. «Devo ringraziare i vigili del fuoco perché sono arrivati in pochissimo tempo sul posto», dice la vittima del gesto scellerato visibilmente provata. Pochi minuti di ritardo e l’incendio avrebbe provocato danni incalcolabili al palazzo e alle 4 famiglie che lo abitano.
Che si tratti di un incendio doloso è certo: gli autori hanno lasciato sul posto la bottiglia con cui hanno cosparso la moto di liquido infiammabile. Una dimenticanza o forse l’ennesimo affronto alle istituzioni. «Non so cosa pensare», scuote la testa Primiceri, comprensibilmente sconvolto.
L’imprenditore in questo periodo trascorre gran parte del giorno in riva al mare a lavorare nello stabilimento balneare che gestisce a sud della riviera. «È un gran lavoratore ed è una persona educata e simpatica», commentavano ieri alcuni clienti increduli per quanto accaduto la notte prima. Ma Primiceri è anche un componente della piccola pesca, una categoria che finisce sempre più spesso nel mirino dei piromani. Il 4 giugno scorso, nel quartiere San Paolo, è stato bruciato il furgone Fiat Scudo di un pescatore. Diversi gli incendi anche a Punta Penna.
La marineria è nel mirino da tre anni. Il primo rogo è datato novembre 2011. Ad aprile 2012 i piromani replicarono, e poi altri incendi furono appiccati il 6 maggio 2012 e il 14 maggio 2013. A condurre le indagini sul rogo della notte di sabato sono i carabinieri. I militari hanno eseguito accurati rilievi su quel che resta della moto e sulla bottiglia lasciata a poca distanza.
Purtroppo la zona del rogo, via Ragusa, è sprovvista di telecamere. Nessuno ha visto o sentito nulla. Tante le ipotesi degli investigatori: potrebbe essere stato un dispetto, ma anche l’ennesimo rogo ai danni di un rappresentante della marineria locale, o anche il gesto scellerato di qualcuno che si è divertito a creare il panico sulla riviera. La paura delle famiglie intrappolate dal fuoco che impediva loro di uscire, è stata davvero tanta. «Si può sapere il Comune quando si decide a proteggere la città con le telecamere?», hanno chiesto ancora una volta i cittadini. «Così Vasto è invivibile», hanno protestato spaventati.
Paola Calvano
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