Infermieri accusano: «Portiamo le salme e rifacciamo i letti»

VASTO. L’istituzione di una Commissione per esaminare il fenomeno del demansionamento infermieristico. A chiederla è il Nursind, sindacato delle professioni infermieristiche, tramite il segretario...

VASTO. L’istituzione di una Commissione per esaminare il fenomeno del demansionamento infermieristico. A chiederla è il Nursind, sindacato delle professioni infermieristiche, tramite il segretario provinciale Enrico Del Villano. Non è escluso che gli operatori arrivino allo sciopero.

«Gli infermieri sono sempre di meno e hanno carichi di lavoro sempre più pesanti e sono costretti a saltare riposi per garantire l’assistenza ai pazienti. Capita addirittura che vengano richiamati in servizio senza che siano in pronta disponibilità», segnala Del Villano. «Il problema è che in molti reparti del San Pio come negli altri ospedali dell’azienda sanitaria, manca il personale di supporto e quindi sono costretti a svolgere mansioni inferiori come il rifacimento dei letti, la pulizia di carrelli e addirittura abbandonare la propria unità operativa per portare le salme in obitorio. Queste», puntualizza, «sono competenze demandate per legge al personale di supporto. In queste condizioni si pregiudica il mandato professionale degli infermieri che solo nell’ospedale vastese sono 300», aggiunge.

Le prime segnalazioni alla direzione aziendale Asl sono state fatte circa sette mesi fa ed è stato proclamato, dal momento che non sono stati presi provvedimenti, lo stato di agitazione. «Non è stata convocata la Rsu, né le organizzazioni sindacali. La direzione è sorda alle necessità dei suoi dipendenti anche se di questioni irrisolte ce ne sono tante, come per esempio l’istituzione delle mense aziendali anche nei presidi periferici. Solo al Clinicizzato i dipendenti hanno la possibilità di usufruirne, a Vasto come pure a Lanciano, no», fa notare Del Villano.

Solleva inoltre la necessità della regolamentazione delle prestazioni aggiuntive, cioè dei turni effettuati al di fuori del normale orario di lavoro e su base volontaria. «Si riscontrano palesi disparità di trattamento. Per i tecnici di radiologia la retribuzione è a tariffa oraria mentre per gli infermieri c’è una tariffa omnicomprensiva più bassa. Ci sono poi il Piano delle emergenze che non viene redatto da anni e gli incentivi promessi non ancora elargiti», elenca il segretario Nursind. «Se l’Azienda non dimostrerà una maggiore attenzione verso la categoria professionale e non metterà in atto azioni risolutive, non resterà che lo sciopero», conclude.

Simona Andreassi

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