Inps, spenti i computer contro i 25 esuberi

A Chieti l'assemblea permanente per dire no ai tagli del personale imposti dal governo I sindacati: le buste paga potrebbero alleggerirsi di 300 euro al mese

CHIETI. Assemblee sindacali permanenti, sportelli chiusi e computer spenti per lamentare i tagli imposti dallo Stato all’ente e la possibile decurtazione di 300 euro mensili ai lavoratori.

I dipendenti dell’Inps-Inpdap della provincia di Chieti sono in stato di agitazione. Ieri, nella sede centrale di via Spezioli, all’interno del complesso commerciale del Theate center, è andata in scena la prima giornata di mobilitazione del personale. Preoccupato dal taglio di 537 milioni di euro imposto dal governo agli istituti Inps-Inpdap dislocati sul territorio nazionale. «Molti servizi svolti di solito dall’Inps» spiega Silvio Di Primio, dell’Unione sindacale di base «sono stati affidati a soggetti terzi con un aggravio di spese notevole per l’istituto». L’Inps, ad esempio, ha cessato il servizio che prevedeva la spedizione dei cud ai pensionati. Il rischio, a detta dei sindacati, è che, a breve, altre attività possano essere esternalizzate. Sarebbe una catastrofe anche in termini di contrazione della pianta organica. La diminuzione sensibile dei fondi erogati dallo Stato ha già comportato tremila esuberi di personale in tutta Italia. Nelle sedi Inps-Inpdap di Chieti e provincia, dove trovano occupazione circa 220 lavoratori, sono 25 coloro che, a partire dal 2014, resterebbero senza lavoro.

I timori del personale sono anche di carattere economico. L’istituto, entro il 31 ottobre, deve versare sul conto corrente dello Stato i 537 milioni di euro tagliati di netto dal governo. I dipendenti dell’Inps-Inpdap, secondo i sindacati, potrebbero subire una decurtazione di 300 euro mensili dallo stipendio. «Peraltro» riprende Di Primio «sottoforma di conguaglio in quanto il taglio dello stipendio dovrebbe essere calcolato dal 1 gennaio dell’anno in corso». La Rsu ha quindiproclamato lo stato di agitazione che verrà portato avanti con assemblee sindacali quotidiane, fino al 18 ottobre, e con la chiusura degli sportelli.

Una protesta amplificata dallo spegnimento dei computer. Il black-out dei terminali, che non permetterà di eseguire alcuna operazione, verrà ripetuto nelle giornate del 9, 10, 16,17 e 18 ottobre. Solidarietà ai lavoratori è stata espressa da Leonardo De Gregorio, consigliere del comitato provinciale dell’Inps.

Jari Orsini

©RIPRODUZIONE RISERVATA