Inquinamento e strade rotte, Scalo in crisi

I residenti di via Piaggio e Zittola: il Comune ci aiuti a rendere il rione vivibile

CHIETI. Antenne, odore acre che si spande nella zona. I residenti di via Zittola allo Scalo temono per la propria salute e firmano una petizione, per chiedere a Comune, Asl, e Arta di verificare l'inquinamento della zona e prendere dei provvedimenti.

La situazione è degenerata l'altro giorno, quando una squadra di operai, senza nessun avviso preventivo, ha iniziato a lavorare sulla stretta carreggiata, che collega questo quartiere al resto della città. Un nuovo lavoro ma non per creare una opera a servizio dei cittadini.  «Non abbiamo nemmeno l'allaccio per il gas, questa zona è davvero dimenticata e pericolosa, stretta tra le strade, la ferrovia, le fabbriche e il centro commerciale Megalò», fanno sapere i residenti. 

Così di fronte all'ennesimo via vai di ruspe è montata la protesta con la richiesta di bloccare l'escavazione e cercare di capire cosa stava avvenendo.

Le ruspe «Ieri mattina esco di casa e trovo gli operai al lavoro», dice Natascia Di Giandomenico, «qualche mese fa hanno montato qui accanto un ripetitore di telefonia mobile. Nel raggio di poche centinaia di metri ne abbiamo 4, oltre ad antenne di una rete televisiva». 

Anche un altro residente si accorge di quanto sta accadendo.  «Ci hanno detto che si trattava di interventi per potenziare la rete», osserva Enrico Germani. Un problema in più, che si è aggiuto a quelli annosi, di mancato allacciamento della rete di gas metano e della ormai insperata realizzazione di un sottopasso ferroviario, che taglia fuori dal contesto urbano questo quartiere dove vivono un centinaio di persone. 

I residenti telefonano subito ai vigili urbani e fanno fatica anche a spiegare dove si trova la strada in cui abitano.  Di questo angolo di città, a ridosso della ferrovia da un lato e del Megalò dall'altro, pochi ne sanno qualcosa.  «Sono alcune centinaia di metri, eppure», racconta Massimo Trovarelli, «nel primo tratto si chiama via Piaggio e nell'ultimo via Zittola. Poco tempo fa si è rotto un lampione e ho faticato a spiegare dove eravamo all'addetto del Comune».  
Le barriere
. Manca ancora l'allaccio del gas, diversi tombini sono scoperti, ci sono buche sulla strada e, soprattutto, non c'è il sottopasso ferroviario.  Palmina Belli ha 83 anni, un marito di 85 e una figlia disabile. «Dovrei controllare la pressione dal medico almeno tre volte al giorno», afferma, «non posso. Iltragitto è lungo, mia figlia non può percorrerlo a piedi. Mancano i marciapiedi e sulla rotonda che porta al Megalò le macchine viaggiano veloci. Ho chiesto il pulmino pubblico ma non ce l'hanno mai concesso».

Appello al Comune
«Inseriremo la realizzazione di un sottopasso nel prossimo triennale dei lavori pubblici», promette l'assessore Mario Colantonio. Verrebbe così colmata una lacuna lunga decenni.  «Per quanto riguarda i lavori in corso, si tratta», spiega l'assessore, «di interramento della linea aerea di un gestore telefonico per circa 100 metri lineari. Mi informerò al più presto anche sullo stato di progettazione e realizzazione delle reti periferiche del gas metano. La città ha diversi problemi, cercheremo di far fronte a tutti».

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