CHIETI

Invalida 'prigioniera' in casa, il Comune cerca un altro alloggio

La donna vive in uno stabile comunale senza ascensore. Caso finito anche all'attenzione delle telecamere di Raiuno

CHIETI. Il Comune di Chieti si è attivato, dopo una formale diffida, per trovare una soluzione al caso di Paola Antonelli, affetta da patologie fisiche croniche ed evolutive, in conseguenza delle quali le è stata riconosciuta una invalidità' al 100%, che le pregiudicano la normale condizione di vita non rendendola in grado di compiere attività fisiche neppure di lieve entità. La donna attualmente vive in un alloggio concesso dal Comune di Chieti, ubicato in una palazzina fatiscente dal primo piano e privo di ascensore, di fatto è "prigioniera fra le mura domestiche".

leggi anche: Alloggi comunali,   Paola: «Da tre anni  prigioniera in casa»  L’appello in televisione: vorrei solo una stanza a piano terra E Chieti Viva denuncia i lavori bloccati in via degli Ernici

Il caso era finito all'attenzione del programma di Raiuno 'La vita in diretta' ma le rassicurazioni giunte alla Antonelli dal Comune non avevano avuto un seguito. Di qui la decisione di rivolgersi all'avvocato Federico Gallucci, presidente delle associazioni culturali "Theate Magnum" e "La gente d'Abruzzo" da sempre impegnate nella difesa dei fragili. Il legale l'ha patrocinata gratuitamente ed ha inoltrato una formale diffida all'amministrazione comunale a "dare senza ulteriore indugio seguito alla richiesta da parte della Antonelli di trasferimento ad altro alloggio, ubicato a piano terra, più idoneo ad ospitarla e a garantire la possibilità di movimento tale da tutelarne e preservarne, nei termini richiesti, la sua integrità psico fisica, ciò anche e soprattutto nel rispetto del principio di salvaguardia della salute costituzionalmente tutelato ex articolo 32 Costituzione Italiana".

In seguito alla diffida, l'amministrazione comunale si è attivata istituendo un tavolo tecnico ad hoc, presieduto dal sindaco e con la presenza dell'assessore alle politiche sociali, della dirigente dell'ufficio competente e dell'ufficio legale, riconoscendo lo stato di fatto della precarietà delle condizioni fisiche della donna con la conseguente necessità di dare luogo al trasferimento in altro alloggio consono alle rappresentate condizioni di salute, avviando l'iter per la sanatoria degli aspetti burocratici necessari allo spostamento, nel rispetto dei principi di cui alla legge regionale 96/96 e di concerto con l'Ater, ente gestore degli alloggi.

Il Comune si è anche impegnato ad inserire il problema all'ordine del giorno della Commissione competente in materia che si riunirà il prossimo 21 febbraio.