L'assessore se ne va poi chiede scusa

Scontro nel Pdl per una ratifica rinviata. Colantonio: non è colpa di Ginefra
CHIETI. Era alterato l'assessore ai Lavori pubblici Mario Colantonio, nel consiglio comunale di lunedì scorso, dopo che il capogruppo del Pdl Vincenzo Ginefra aveva comunicato la decisione di rinviare la ratifica di variazione di bilancio sulla utilizzazione di somme residue per nuove opere. E Colantonio, che aveva abbandonato platealmente l'aula, ritorna sui suoi passi e chiede scusa a presidente del consiglio, consiglieri e sindaco per il gesto inconsulto, sottolineando che il capogruppo del Pdl non ha alcuna colpa specifica.
«La mia preoccupazione era già visibile il venerdì precedente quando non è stato costituito il numero legale nella prima convocazione», aggiunge l'assessore che però ammette che «non vi era imminente scadenza dell'atto in ratifica. Non c'è il rischio di perdere alcun finanziamento pubblico, perché l'atto riguarda il diverso utilizzo di somme mutuate direttamente dal Comune e nello specifico di 63 mila euro riguardanti il non utilizzo di un mutuo per la rete metanifera risalente al 1993 che verrà destinato alla metanizzazione di aree periferiche, via Atessa e strada Fosso Paradiso».
Sta di fatto che è diventata una abitudine rinviare i consigli comunali per mancanza di numero legale con defezioni spesso imputabili alla stessa maggioranza che cova da più parti malumori. La coalizione di centrodestra del sindaco Di Primio non solo si trova a dover fare i conti con chi al suo interno sgomita ma, da quando il consigliere del Fli Silvio Tavoletta è stato sollevato dall'incarico di assessore allo Sport in Provincia, anche con la mancanza di appoggio dei due consiglieri del partito di Fini. E' pur vero che un provvedimento di ratifica è cosa di cinque minuti. E' l'ultimo atto di una procedura che ha già esaurito i principali passaggi. Allora viene da pensare che questo vezzo di far saltare i consigli comunali per poi ritornare in commissione, come è avvenuto proprio lunedì per il regolamento sull'isola pedonale di corso Marrucino, sia un modo per accumulare gettoni di presenza. I malpensanti dicono che molti con questo escamotage riescono a racimolare un salario mensile.
Ginefra smorza i toni e apprezza le scuse di Colantonio. «Non è successo nulla» dice rimarcando che quella decisione di rinviare la ratifica era stata concordata bipartisan dai capigruppo. «Credo che ci sia una certa tensione in maggioranza, una sorta di disorientament», commenta, «e oggi mi trovo nella posizione proprio di fare da raccordo non solo con l'opposizione ma anche all'interno dello stesso centrodestra. Credo che siamo al punto che è necessario lavorare oltre gli schieramenti. Noi consiglieri comunali, regionali, parlamentari non rappresentiamo più noi stessi o il partito ma la gente». «Se Colantonio ci avesse detto dell'urgenza della ratifica non l'avremmo certo rinviat» dice il capogruppo dell'Udc Alessandro Giardinelli che aggiunge che quel consiglio era stato convocato per approvare il regolamento su corso Marrucino che è stato approvato sì ma deve tornare in commissione perché ci sono molti punti da modificare. Altra commissione, altro consiglio, altri gettoni. (k.g.)
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