L’Ater non paga da 40 anni i terreni presi al Comune

Palazzo di città attende 90mila euro dall’Azienda per l’edilizia residenziale L’assessore Sasso: «Siamo creditori dal 1976, vogliamo quei soldi subito»

LANCIANO. Un credito di quasi 90 mila euro. È quello vantato dal Comune di Lanciano nei confronti dell’Ater. In un periodo di debiti e di ingiunzioni di pagamento per centinaia di migliaia di euro per Palazzo di città, una luce si è accesa nelle casse comunali grazie all’intimazione di pagamento che questa volta il Comune ha emesso nei confronti dell’Azienda per l’edilizia residenziale a causa di terreni comunali che l’Ater avrebbe “preso” a Santa Rita addirittura a fine anni ’70 inizi anni ‘’80, pagandoli parzialmente.

«Per la precisione», spiega l’assessore all’urbanistica, Pasquale Sasso, che ha seguito e chiuso il contenzioso, «per alcune aree l’Ater non ha pagato il conguaglio, per altri sette appezzamenti non ha pagato proprio. In tutto il Comune vanta un credito di 86mila euro. Ma il fatto ancora più strano è che questa storia va avanti da anni. Addirittura i primi terreni da pagare riguardano una palazzina in via Marciani i cui primi atti risalgono al 1976. Però è solo dal 2002 che il Comune ha iniziato a richiedere, ma solo tramite lettere, il pagamento dei terreni all’Ater».

Insomma una storia quasi quarantennale, che 12 anni fa ha avuto un sussulto con le prime richieste di pagamento, che però non si sono trasformate in intimazioni e ingiunzioni: sono rimaste semplice corrispondenza. Sarà che di soldi c’è necessità e si cerca di racimolare quanto più possibile, è arrivata l’ora di chiudere la vicenda.

«I soldi servono», puntualizza Sasso, «e se ci sono crediti che il Comune vanta è giusto riscuoterli tanto più che si tratta di crediti decennali. Così ho fatto scrivere dall’avvocato all’Ater una lettera con intimazione al pagamento e mercoledì c’è stata una riunione in Comune per definire la questione. Entro 45 giorni ci sarà il pagamento di quanto dovuto. Questo, ad onor del vero, anche perché l’Ater si è dimostrata assolutamente collaborativa, intenzionata a chiudere la vicenda».

Non resta che attendere 45 giorni. Anche l’Ater, però, è in attesa che il Comune sbrogli la matassa relativa alla realizzazione del palazzo in via Righi destinato a 15 alloggi popolari a canone concordato. L’azienda ha modificato il progetto, perché non era riuscita ad appaltare i lavori in tempo utile e con il nuovo Prg sono cambiate alcune norme nelle costruzioni, ma il Comune non ancora dà il via libera. «Abbiamo discusso anche di via Righi», chiude Sasso, «e il progetto che conta 4 piani invece di 5, con il Comune che non avrà più spazi ma sarà pagato per il terreno concesso (circa 100mila euro, ndc), deve tornare in consiglio non può passare solo in giunta. In questi giorni prepareremo con l’Ater la delibera per riportarlo nell’ assemblea civica».

Teresa Di Rocco

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