L’Inps risponde dopo 25 anni a un impiegato di Frisa

Aveva chiesto la “ricongiunzione onerosa”. La domanda inviata il 28 ottobre 1988. L’utente: non ricordavo di averla spedita

FRISA. In genere con la burocrazia ci si aspetta sempre qualche disservizio, qualche ritardo. Ma vedersi recapitare dopo 25 anni una lettera dell’Inps dopo una richiesta di “rincongiunzione onerosa” fatta nel 1988, ha dell’incredibile anche per la burocrazia italiana. È quanto accaduto ad Antonio Francia, dipendente del Comune di Lanciano che, ormai a qualche anno dalla pensione, si è visto rispondere che no, non è possibile la ricongiunzione onerosa con l’Istituto nazionale di previdenza sociale dal momento che non risultano versati contributi.

A segnalare la particolarissima circostanza è l’associazione Nuovo Senso Civico di cui Francia è un attivista. «Non credevo fosse possibile una cosa del genere, nonostante siamo in Italia, il paese dei ritardi», commenta Francia, «però quando mi sono visto recapitare la lettera ho dovuto ricredermi. Mi ero perfino dimenticato di quella richiesta».

Eppure negli anni al diligente Francia ogni tanto è capitato di ripensare a quella sua pratica ancora aperta. Anche perché il riconoscimento dei contributi può determinare uno “sconto” in termini di mesi, e perfino anni, sulla pensione e la vita lavorativa potrebbe finire prima, Fornero permettendo. «Nell’88», spiega, «prima di essere assunto per un lavoro, mi ero preoccupato di fare domanda di ricongiunzione per evitare di pagare cifre di conguaglio anche abbastanza onerose. Facevano così anche i miei colleghi e io volevo che mi fossero riconosciuti i contributi per alcuni lavoretti saltuari fatti quando ero più giovane». Ma i datori di lavoro, secondo un’altra pratica tutta italiana, non hanno mai riconosciuto a Francia alcun contributo. E il triste verdetto arriva dopo 25 anni, quando Francia ha ormai 57 anni suonati.

A 32 anni, quanti ne aveva Francia al momento della domanda, la pensione pareva un miraggio. Oggi questa lettera, proveniente da un altro millennio, ha il sapore di una beffa. Quanto manca quindi alla pensione? «Prima 4 anni», spiega il dipendente, «poi, dopo la riforma Fornero sei, ora non lo so più. Per fortuna», aggiunge il dipendente comunale, «faccio un lavoro al chiuso e in estate o in inverno sono dentro un ufficio. Se mi fosse capitato di fare lavori all’aperto e sotto ogni genere di intemperie forse anche un mese in meno dal lavoro sarebbe stato una manna dal cielo».

Daria De Laurentiis

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