La costa franosa adesso diventa edificabile

Casarza, nuova cartografia per la zona: si potrà costruire dove prima erano scattati i sequestri
VASTO. Il Comune propone modifiche alla cartografia per eliminare le incongruenze tra piano regolatore e Pai (piano di assetto idrogeologico) e Casarza, località della costa vastese, diventa edificabile per buona parte del territorio. A svelare la notizia, passata finora inosservata, è l'associazione civica Porta Nuova. Il sodalizio annuncia nuove colate di cemento.
Il Comitato istituzionale dell'autorità dei bacini di rilievo regionale nella seduta dello scorso 1º marzo ha deciso di accogliere la proposta del Comune «di correzione di errore materiale con modifica di un'area a pericolosità molto elevata, derivante da una frana di scorrimento rotazionale attiva, in località Casarza-Torricella». Per effetto di questa decisione la zona, prima classificata come area ad elevata pericolosità (colorata in rosso), diventa a moderata pericolosità (verde).
Significa che si potrà costruire liberamente. La zona è da anni al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica e della magistratura che tra gennaio e luglio 2007 dispose una serie di sequestri, motivati dal mancato rispetto del Pai, per la realizzazione di fabbricati su terreni soggetti a dissesto idrogeologico, ma edificabili secondo il piano regolatore varato durante l'amministrazione di centrodestra dell'ex sindaco Giuseppe Tagliente.
«In seguito alle modifiche intervenute spariscono le difformità tra Prg e Pai», sostiene Michele Celenza, presidente dell'associazione civica, «tutta la zona B2 a ridosso di via Santa Lucia e San Nicola viene resa edificabile. In più si crea un precedente: qualsiasi privato, seguendo lo stesso iter, potrà pretendere in futuro che il Comune di Vasto porti la sua domanda di modifica in Regione. Insomma, la pubblica amministrazione al servizio dell'interesse privato».
Per il responsabile di Porta Nuova, che non lesina critiche al centrosinistra, la vicenda presenta due aspetti distinti: uno politico e l'altro giudiziario. «Il primo ci interessa maggiormente e riguarda la credibilità di questa amministrazione», sottolinea Celenza, «il rapporto tra interesse pubblico e interesse privato in materia urbanistica era stato l'asse portante della campagna elettorale della coalizione vincente. Giudichino i cittadini se quelle parole sono state rispettate. Un discorso analogo potrebbe essere fatto sul metodo e sulla trasparenza amministrativa».
Il Comitato istituzionale dell'autorità dei bacini di rilievo regionale nella seduta dello scorso 1º marzo ha deciso di accogliere la proposta del Comune «di correzione di errore materiale con modifica di un'area a pericolosità molto elevata, derivante da una frana di scorrimento rotazionale attiva, in località Casarza-Torricella». Per effetto di questa decisione la zona, prima classificata come area ad elevata pericolosità (colorata in rosso), diventa a moderata pericolosità (verde).
Significa che si potrà costruire liberamente. La zona è da anni al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica e della magistratura che tra gennaio e luglio 2007 dispose una serie di sequestri, motivati dal mancato rispetto del Pai, per la realizzazione di fabbricati su terreni soggetti a dissesto idrogeologico, ma edificabili secondo il piano regolatore varato durante l'amministrazione di centrodestra dell'ex sindaco Giuseppe Tagliente.
«In seguito alle modifiche intervenute spariscono le difformità tra Prg e Pai», sostiene Michele Celenza, presidente dell'associazione civica, «tutta la zona B2 a ridosso di via Santa Lucia e San Nicola viene resa edificabile. In più si crea un precedente: qualsiasi privato, seguendo lo stesso iter, potrà pretendere in futuro che il Comune di Vasto porti la sua domanda di modifica in Regione. Insomma, la pubblica amministrazione al servizio dell'interesse privato».
Per il responsabile di Porta Nuova, che non lesina critiche al centrosinistra, la vicenda presenta due aspetti distinti: uno politico e l'altro giudiziario. «Il primo ci interessa maggiormente e riguarda la credibilità di questa amministrazione», sottolinea Celenza, «il rapporto tra interesse pubblico e interesse privato in materia urbanistica era stato l'asse portante della campagna elettorale della coalizione vincente. Giudichino i cittadini se quelle parole sono state rispettate. Un discorso analogo potrebbe essere fatto sul metodo e sulla trasparenza amministrativa».
© RIPRODUZIONE RISERVATA