<strong>Carabinieri</strong>. Uno dei rapinatori in due occasioni ha minacciato una cliente con un coltello

La gang di uffici postali e banche

Arrestati tre giovani, traditi dai colpi effettuati a volto scoperto

CHIETI. Tre provvedimenti di custodia cautelare notificati a giovani di Pescara e provincia per rapine messe a segno in estate in una banca e in un ufficio postale di San Giovanni Teatino. Sono gli estremi dell’operazione condotta dai carabinieri del nucleo radiomobile di Chieti.

Dopo lunghe indagini (che non sono ancora concluse dato che si stanno valutando alcune rapine nei dintorni di Chieti) i carabinieri hanno arrestato Diego Terrenzio, 35 anni di Pescara, Marcello Mastroianni, 20, di Montesilvano e Marco Tuci, 20, nato a Pescara ma residente a Montesilvano. L’arresto di Terrenzio è stato ordinato dal gip Marco Flamini su richiesta del pm Lucia Campo mentre il gip Marina Valente ha ratificato gli arresti di Mastroianni e Tuci, pm Campo. Per Terrenzio accusa di rapina aggravata e porto abusivo di arma. Gli inquirenti contestano invece i reati di rapina aggravata e di ricettazione a Mastroianni e Tuci che nei colpi hanno utilizzato una Fiat Uno rubata.

Gli arrestati sono in carcere già da alcuni mesi con l’accusa di aver commesso altre rapine. «L’indagine è stata complessa», spiega il capitano Aldo Manzo, comandante della compagnia, «perché abbiamo rintracciato i rapinatori grazie a testimonianze e registrazioni video e all’incrocio delle impronte lasciate maldestramente nei luoghi visitati». La spavalderia è costata caro a Terrenzio secondo l’accusa protagonista, il 15 giugno e il 5 agosto, di due rapine identiche all’ufficio postale di San Giovanni Teatino. Bottino complessivo, 12 mila euro. «Si era introdotto a volto scoperto e, in entrambe le rapine, aveva puntato un coltello a una cliente», dice Manzo, «per farsi dare il denaro dal direttore». Fuori, ad attenderlo, una Uno verde di sua proprietà utilizzata a metà agosto per un’altra rapina alle Poste di Silvi.

Incursione pagata da Terrenzio con l’arresto in flagranza di reato. Differenti le indagini con l’arresto di Mastroianni e Tuci, autori il 20 luglio di una rapina alla filiale del Monte dei Paschi di Siena di Sambuceto. I due, berretto da baseball in testa, hanno portato via circa 5 mila e 600 euro puntando sui cassieri una pistola giocattolo. In banca, però, i ladri hanno lasciato impronte ben calcate che li hanno traditi, oltre ai filmati che li riprendono bene in viso. Mastroianni è stato individuato il 26 agosto ma il giorno prima era già stato arrestato a Montesilvano per una rapina alla Tercas di Scerne di Pineto. Con lui in manette anche Tuci, il complice della rapina di Sambuceto a cui la compagnia di Chieti ha dato un nome e un volto comparando le impronte digitali.