«La Provincia paghi i debiti»

Confindustria: l'Ente deve alle imprese 10 milioni

CHIETI. Le imprese del chietino avanzano dalla Provincia oltre dieci milioni di euro. «Sono a rischio posti di lavoro e la sopravvivenza stessa di circa un centinaio di aziende», dice il presidente di Confindustria Chieti, Paolo Primavera, «non si può andare avanti così. Dieci milioni sono davvero troppi».

Gli industriali chiedono un incontro urgente con la maggioranza e la minoranza politica presenti in Provincia. «Abbiamo da proporre», continua Primavera, «interventi concreti e sostanziali. Chi si opporrà alle indicazioni per il riordino del bilancio provinciale, si prenderà la responsabilità di un ente sostanzialmente immobile e fermo nei riguardi di cittadini e imprese».

Il presidente di Confindustria Chieti ha proposto la costituzione di una commissione antisprechi. Ma il tessuto imprenditoriale locale rischia di cedere, la richiesta si fa più pressante. «Per fare i lavori le imprese anticipano denaro, spesso ricevuto dalle banche», osserva Primavera, «ne deriva un'esposizione debitoria oggi non più sopportabile, anche perché il ritardo nei pagamenti è iniziato da alcuni anni e si fa via via più consistente in tempi e quantità di denaro».

Primavera dice di apprezzare gli sforzi fatti finora dall'amministrazione Di Giuseppantonio ma invoca misure ancor più sostanziali e offre qualche spunto. «La Provincia paga 5 milioni di euro l'anno di affitti», afferma Primavera, «eppure ha immobili del proprio patrimonio inutilizzati. Risparmiare questa cifra significherebbe ripianare in poco tempo il disavanzo dell'ente. Ci sono poi più di 800 mila euro impiegati ogni anno per la manutenzione dei mezzi, quando questa potrebbe essere trasferita ai privati, permettendo loro di utilizzare i mezzi addossandosi tutti gli oneri che ne derivano. Bisogna, infine, rivedere ruoli e costi di tutte le partecipate della Provincia, a iniziare dall'Ops, più di 2 milioni e mezzo di costi l'anno per la Provincia, e l'Alesa, anche qui diverse centinaia di euro di uscite per l'ente. Comprendo che gli amministratori hanno problemi di carattere politico nell'intervenire in maniera specifica e incisiva su determinate situazioni ma rimangono solo due strade. O si va al fallimento dell'ente o si inizia una politica seria di razionalizzazione della gestione».

Il Pd ha chiesto una commissione che indaghi su natura, origini e paternità dei debiti maturati dalla Provincia. «Basta con le proposte fini a se stesse», replica il presidente di Confindustria Chieti, «la Provincia ha un debito forte che va risolto. Questa inchiesta rischia di ritardare gli interventi risolutivi e mandare gambe all'aria gran parte del sistema imprenditoriale locale». «Gravare sulle spalle degli imprenditori», conclude Paolo Primavera, «è da paese incivile». «Sfonda una porta aperta», è la risposta immediata del presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, «la nostra amministrazione sta facendo di tutto per ridurre gli sprechi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA