La storia di Rocky in uno spettacolo teatrale

A Ripa Teatina va in scena la prima dell’opera che ripercorre la vita del grande campione di pugilato
RIPA TEATINA. “Rocky Marciano, un campione a bordo ring”. Attorno al quale, nella sala polivalente del comune di Ripa Teatina, si sono ritrovati davvero in tanti nel 50° anniversario della morte del campione. Sintesi di uno spettacolo originale e coinvolgente, con la regia di Lisa Capaccioli e la voce narrante del giornalista e scrittore Dario Ricci, direttore artistico del “Festival Rocky Marciano”, nel quale è stata ripercorsa la storia sportiva ed umana di quello che in parecchi considerano il più grande pugile di tutti i tempi, campione mondiale dei pesi massimi ritiratosi imbattuto dopo 49 vittorie in altrettanti incontri (43 per ko). Un ring come spazio d’azione per 15 round di tre minuti ciascuno ed un minuto di recupero con l’attore Francesco Dendi davvero abile nel raccontare, proponendone un’immagine globale, vari aspetti della leggenda del “bombardiere di Brockton” visto dai quattro angoli occupati dalle figure di papà Pierino Marchegiano, calzolaio emigrato da Ripa negli Stati Uniti, dell’amico Allie Colombo, dell’allenatore Charlie Goldman e di un giovane pugile che vuole ispirarsi al grande Rocky. Ed ancora una volta è emersa in maniera netta la figura di un campione in grado di diventare simbolo di orgoglio, forza e tenacia, doti tipiche del popolo abruzzese, nonché del desiderio di riscatto di tanti emigranti che, nel dopoguerra, avevano cercato fortuna negli Stati Uniti. Marciano non li ha mai delusi affidandosi ad una grande preparazione, ad una incredibile potenza e, soprattutto, ad una resistenza che gli permetteva di incassare pugni micidiali rispondendo colpo su colpo rimanendo in piedi fino alla fine. E ci si è emozionati ancora, nel segno anche di uno spiccato senso di appartenenza, per una storia di pugni, sudore e fatica. Di tante valigie piene di sogni, ansie e speranze come appunto quella con la quale partì papà Pierino. Iniziativa fortemente sostenuta dall'amministrazione comunale con evidente soddisfazione da parte del sindaco Ignazio Rucci: «Come cerchiamo di fare ogni anno in occasione del festival, attraverso questo evento abbiamo provato a coniugare sport ed arte nella convinzione che, attraverso il teatro e la cultura, si possono veicolare importanti messaggi a sfondo educativo per i più giovani, ampliando gli insegnamenti di vita che prendono spunto dalle figure di grandi campioni».
Giuseppe Rendine