CORONAVIRUS

La variante inglese del Covid è arrivata in Abruzzo

Diagnosticata dall'Istituto Zooprofilattico (Izs) in una paziente della provincia di Chieti durante l'attività di diagnosi  dei ceppi SARS-CoV-2. Ma ci sono almeno altri tre casi da accertare. Avvisate Regione e Asl: "Al momento non ci sono  particolari problemi sull’efficacia del vaccino". Tamponi inviati per le verifiche allo Spallanzani

CHIETI. La variante inglese del Covid è arrivata in Abruzzo. In particolare in una paziente della provincia di Chieti. Lo ha annunciato l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise con sede a Teramo che ha subito informato la Regione e la Asl. Succssivamente è emerso che la variante covid è stata riscontrata in almeno altri tre casi e che sono tutti comunque da accertare.

Il primo caso  è stato intercettato dall'Izs di Teramo nel corso delle attività di diagnosi e caratterizzazione genomica dei ceppi SARS-CoV-2 circolanti nella regione. La “variante inglese”, spiegano all'istituto, è caratterizzata da una combinazione di delezioni (assenza di piccoli pezzi di genoma virale) e di mutazioni nella proteina S (degli spikes) che la rendono unica all’interno del panorama delle tante varianti che circolano nel mondo in questo momento.

In una nota viene sottolineato come l’Izs dell’Abruzzo e del Molise "sia in grado di identificare le varianti che circolano nel territorio abruzzese grazie alle sue capacità scientifiche nel settore del sequenziamento di nuova generazione (Next Generation Sequencing): questa tecnologia consente, infatti, di monitorare in tempo reale le caratteristiche genetiche dei virus e di recuperare importanti informazioni epidemiologiche sull’infezione".

“Il passo successivo dei nostri ricercatori è chiarire le caratteristiche ‘biologiche’ di questa variante su modelli sperimentali in vitro”, dichiara il direttore generale Nicola D’Alterio, “è importante sottolineare che al momento la cosiddetta variante inglese non desta particolari problemi sull’efficacia del vaccino: in proposito ci tengo a sottolineare che siamo in contatto continuo con l’Unità di crisi della Regione Abruzzo e che siamo pronti a collaborare anche nella nuova fase della vaccinazione che sarà avviata formalmente domani 27 dicembre”.

L’evidenza di queste mutazioni è un fenomeno ritenuto assolutamente normale che si osserva durante la circolazione in una popolazione sensibile di un virus come il SARS-CoV-2. Le sequenze genomiche saranno rese immediatamente disponibili per la comunità scientifica sui database internazionali.

La Regione ha comunicato che i tamponi positivi al Sars Cov-2 compatibili con la “variante inglese” del virus e isolati da due laboratori della rete regionale, sono stati inviati all’Istituto Spallanzani di Roma per la conferma del risultato diagnostico. “Si tratta di un numero esiguo di campioni – spiega i referente regionale per le maxi-emergenze sanitarie Alberto Albani – isolati in questi giorni, sui quali però vanno effettuati ulteriori accertamenti per stabilire se si tratti effettivamente della variante del virus individuata nel Regno Unito o di un’ulteriore forma”. “Nel frattempo – sottolinea l’assessore alla Sanità Nicoletta Verì – ai pazienti sono stati applicati tutti i protocolli di sicurezza sanitaria: sono stati posti in isolamento ed è stata avviata l’attività di contact tracing per ricostruire i loro contatti e spostamenti. Il sistema, dunque, è intervenuto tempestivamente e adottando ogni cautela”.

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