PESCARA

Lanciano la cocaina dal finestrino sull'A14, ai domiciliari due sorelle

La squadra mobile di Chieti recupera 55 grammi di cocaina: arrestate per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e multate per i divieti anti Covid

CHIETI. La polizia ferma due sorelle in viaggio in autostrada, sull'A14, e una di loro getta dal finestrino un involucro con della cocaina. La droga è stata recuperata dagli agenti e per le due donne, residenti a Pescara, è scattato l'arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Nel pomeriggio di ieri (giovedì 8 aprile), lungo l’autostrada A14 in direzione sud, all’altezza del chilometro 398 del comune di Tollo, gli agenti della squadra mobile della questura di Chieti e il personale della polizia stradale di Pescara Nord hanno sorpreso in flagranza di reato le due sorelle di 36 e 28 anni, entrambe pregiudicate per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti, residenti nella zona calda del “Ferro di Cavallo” di Rancitelli. 
Le due donne, come si apprende dalle forze dell'ordine, sono entrate in autostrada utilizzando il casello “Chieti Ovest” e sono state sottoposte a controllo dalla polizia stradale. Dalle verifiche è emerso come una delle due fosse sottoposta alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel comune di Pescara, e che quindi non avesse alcuna autorizzazione a spostarsi. Inoltre, al momento del controllo, come si legge in una nota della questura di Chieti, una delle due donne ha lanciato dal finestrino dell’auto un involucro finito nella scarpata sottostante. Le ricerche della squadra mobile nell’area adiacente hanno portato al recupero dell’involucro di cui le donne si erano disfa, al cui interno erano nascosti 55 grammi di cocaina.
Le due sorelle sono state arrestate per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, mentre la 36enne sottoposta alla misura di prevenzione è stata arrestata anche per aver violato tale misura e le è stata ritirata la patente di guida. Nei confronti di entrambe sono scattate anche le contestazioni per non aver rispettato i divieti anti Covid ed essersi spostate fuori dal comune di residenza senza un giustificato motivo. Dopo le formalità di rito, su disposizione della Procura della Repubblica di Chieti, le arrestate sono state condotte a casa, in regime di arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.