Lanciano, sequestrato carico di carne e pesce guasti per un ristorante cinese

Oltre 350 chili di prodotti in pessima conservazione trovati in un furgone

LANCIANO. Odore nauseabondo, liquidi che fuoriuscivano da sacchetti di alimenti in stato avanzato di scongelamento, prodotti come polli, merluzzo, gamberi e vegetali in cattivo stato di conservazione e una temperatura nella cella frigorifera che superava oltre i 30 gradi centigradi. Il sequestro di 350 chili di prodotti alimentari destinati ad un ristorante di via Per Treglio, è avvenuto per caso. Gli agenti della polizia municipale che giovedì scorso hanno fermato, dopo un breve inseguimento, un Fiat Iveco con cella frigorifera che procedeva a velocità troppo sostenuta, erano alle prese con un normale servizio di controllo stradale su via Per Treglio. Il veicolo, risultato di proprietà di una ditta in provincia di Milano, è stato fermato e sono stati verificati i documenti di conducente e passeggero, entrambi di nazionalità cinese, ma residenti l’uno a Lecce e l’altro a Roma.

La grande sorpresa per i vigili è arrivata nell’ispezione della cella frigorifera. Non solo proveniva aria calda dal box di refrigerazione, ma erano evidenti i segni di uno scongelamento in atto, oltre ad un odore nauseante e ad una temperatura altissima all’interno del furgone. Molti prodotti, in cattivo o pessimo stato di conservazione, non presentavano nemmeno la tracciabilità imposta per legge attraverso le etichette che erano mancanti oppure solo in lingua cinese. In alcuni casi non è stato possibile nemmeno capire di che alimenti si trattasse.

Gli agenti di polizia municipale, coordinati dal comandante Guglielmo Levante, hanno quindi chiesto l’intervento della Asl, della Forestale e della Capitaneria di porto di Ortona dal momento che all’interno della cella frigorifera erano presenti anche prodotti ittici.

Le ispezioni hanno quindi riguardato anche il ristorante di via Per Treglio dove erano destinati i prodotti che, per le condizioni igieniche in cui versava è stato oggetto di una diffida della Asl per ripristinare, entro 15 giorni, le condizioni minime di igiene degli ambienti e degli strumenti utilizzati. Il veicolo, oltre alla cella frigorifera in precarie condizioni, mancava del manuale di autocontrollo Haccp, della registrazione dell’attività, dei documenti attestanti la provenienza della merce, oltre al mancato rispetto delle norme sull’etichettatura e sulla tracciabilità degli alimenti. I due fermati, K.R. e Y.K., rispettivamente di anni 57 e 52, sono stati denunciati per violazione della legge sulla detenzione di alimenti destinati alla vendita o alla somministrazione, in cattivo stato di conservazione. Le indagini proseguono anche fuori regione per l’accertamento di altre eventuali violazioni. Daria De Laurentiis

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