«Le casse comunali viaggiano verso il dissesto»

Il centrosinistra replica ai dati forniti dal sindaco per i primi 3 anni di governo Iacobitti (Pd): edilizia al palo, Chieti solidale una cassaforte che non offre servizi
CHIETI. «Il bilancio del Comune è in dissesto, l’urbanistica è bloccata e l’azienda speciale multiservizi Chieti solidale viene usata come una cassaforte dell’ente. Il sindaco e il centro destra stanno facendo solo campagna elettorale».
Enrico Iacobitti, segretario cittadino del Pd, boccia i primi tre anni di governo della giunta Di Primio oggetto, al pari degli obiettivi da raggiungere da qui a fine mandato elettorale, di una due giorni di conclave organizzata dalla maggioranza. Che ha citato, settore per settore, una serie di risultati raggiunti in virtù di quanto prefissato dal programma elettorale. Ma Iacobitti ribatte. «Dopo più di tre anni di amministrazione di centrodestra targata Di Primio, Chieti continua ad impoverirsi senza prospettive di sviluppo che facciano intravedere, a breve o in un futuro prossimo, possibilità di ripresa. Il sindaco e la sua coalizione durante il conclave hanno fatto semplice campagna elettorale» attacca Iacobitti «citando numeri e dati su presunti risultati ottenuti che, ad un’attenta lettura, non rappresentano nemmeno l’ordinaria amministrazione che un ente comunale dovrebbe garantire ai propri cittadini. La verità è che questa maggioranza pensa all’appagamento dei singoli invece che all’interesse della cittadinanza».
La disamina politica generale lascia poi spazio all’analisi di alcuni settori cardine dell’ente che deve fare i conti con un bilancio in rosso.
«Ormai prossimo al dissesto» sostiene Iacobitti «anche perché questa giunta comunale è incapace di riscuotere i crediti che vanta».
Ma è negli altri comparti di palazzo d’Achille che, secondo il segretario cittadino del Pd, si certifica il fallimento dell’amministrazione Di Primio.
«L’urbanistica è ferma al palo e non c’è neanche un dibattito su un possibile nuovo Piano regolatore generale in grado di ridisegnare il volto della città affrontando con decisione il tema dell’accessibilità e dei servizi per il Colle- spiega Iacobitti- e dello sviluppo delle ex aree industriali per quanto riguarda lo Scalo. La giunta in carica aveva criticato la nostra politica urbanistica ma, ad oggi, può essere ricordata soltanto per lo stop ricevuto dal Tar per il progetto Megalò 3, per l’eliminazione del vincolo di destinazione d’uso per l’università sui terreni che fronteggiano il rettorato e per il nulla di fatto del progetto In.Te».
Non basta. Il segretario del Pd rimarca l’assenza, in tre anni, della definizione di un piano industriale per la Teate servizi e come l’azienda speciale Chieti solidale, che si occupa di farmacie e servizi sociali, sia stata scambiata per una cassa dell’ente.
Infine il teatro Marrucino viene definito da Iacobitti un «non luogo di cultura».
Jari Orsini
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