Le violenze alla ex sono inventate: assolto 

A un 47enne la convivente aveva attribuito anche le ferite che si era procurata cadendo con la moto

CHIETI. Le violenze di cui lo accusava l’ex convivente non ci sono mai state: per questo un 47enne di Chieti, difeso dagli avvocati Guglielmo Flacco e Cristina D’Ettorre, è stato assolto dalle accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate, violenza privata, falsità ideologica in atto pubblico, violenza e minacce per costringere qualcuno a commettere un reato. Il giudice Enrico Colagreco ha accolto completamente le tesi difensive, che hanno smontato il castello accusatorio fatto di testimonianze cambiate dai parenti della presunta vittima nonché di lesioni causate da incidenti stradali ma attribuite all’allora convivente. I fatti attribuiti all’uomo dall’ex convivente erano stati motivati dalla gelosia di lui. I due si erano conosciuti nel maggio 2014, e nell’estate successiva avevano iniziato a frequentarsi. Nell’autunno di quell’anno era iniziata la convivenza nella casa della donna a Ripa Teatina, terminata una prima volta nel febbraio 2015 e poi ripresa quando lei è rimasta incinta. La convivenza si è definitivamente conclusa nel luglio 2016. A cavallo tra 2015 e 2016 si sarebbero verificate le violenze, anche quando la donna era incinta. Avallate inizialmente anche dalle testimonianze dei genitori di lei, che però in seguito hanno riferito di non aver mai assistito a violenze. Ma tutte le accuse sono cadute in aula in fase dibattimentale. Tra gli episodi più eclatanti ci sono le presunte violenze del settembre 2015: dal dibattimento è emerso che l’accesso al pronto soccorso era avvenuto a causa di un incidente stradale. Altro episodio rilevante risale all’agosto 2016, data dopo la quale la donna dichiara di non aver più visto il compagno: lei sostiene di essere stata picchiata mostrando anche delle foto di tumefazione del viso ma, dal referto di pronto soccorso, emerge che ha avuto una distorsione e una contusione al gomito, ma il medico che l’aveva visitata non aveva rilevato tumefazioni al viso. Tutte accuse dalle quali il 47enne è stato assolto dopo la richiesta di condanna a 4 anni avanzata dal pm: alla fine l’uomo è stato condannato solo a una multa di 200 euro per aver fatto mancare alla figlia minore i mezzi di sussistenza.(a.r.)
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