Lista piena, esame non prenotabile

20 Marzo 2011

Il caso di un uomo dopo la fila di oltre un'ora. Ancora barelle nei corridoi

CHIETI. Mario (nome di fantasia) deve sottoporsi alla epiluminescenza. Il medico di base gli ha detto che deve controllare alcuni nei e lo può fare al policlinico. Dopo un'odissea di attese, al Cup gli rispondono che l'esame non può essere prenotato: c'è una lista lunga un chilometro.

Uno dei tanti casi che si vivono quotidianamente al policlinico di Colle dell'Ara, dove molti esami, tra i quali la più comune e richiestissima mammografia, non si possono prenotare perché il numero delle persone in lista di attesa è enorme. Una situazione che stride con tutte le campagne di prevenzione soprattutto antitumorali, pubblicizzate fino allo sfinimento e delle quali la maggior parte delle persone vorrebbe seguirne l'invito, anche se spesso non è possibile vedere soddisfatte neanche le urgenze.

Il caso di Mario, residente in un paese vicino a Chieti, si è verificato qualche giorno fa, il medico di base gli ha detto di controllare un neo sospetto con la epiluminescenza. Il primo ostacolo si è posto alle 9, quando è arrivato con la sua auto e non ha trovato parcheggio. In un mare di traffico, è passata un'ora e mezza prima di poter sistemare la macchina. Al Cup ha aspettato un'altra ora, in fila. Ma giunto davanti all'operatore con la prescrizione del medico di famiglia gli hanno risposto che non si potevavano accettare prenotazioni perché la lista era piena. Alla delusione si è anche aggiunta la sorpresa, una volta uscito dal centro di prenotazione, di trovare la propria auto bloccata.

Parcheggi introvabili, file estenuanti sono il pane quotidiano all'ospedale clinicizzato. Situazione di impasse anche al pronto soccorso, dove le attese durano ore soprattutto se la patologia non è gravissima. E quando il medico stabilisce il ricovero in uno degli ospedali vicini, Ortona o Guardiagrele, la gente rinuncia. Il ricovero deciso altrove spesso si rivela un buon metodo di deospedalizzazione ma il medico certamente non lo decide per questo motivo ma solo perché i reparti del Santissima Annunziata sono stracolmi, soprattutto le aree mediche: pediatria, clinica medica, geriatria, dove le patologie di ricovero sono tra le più svariate, come malattie respiratorie, virali, bronchiti, con il rischio che chi va in ospedale per curarsi di una affezione con la calca e la promiscuità delle barrelle in corsia, corre il rischio di beccarsene anche un'altra.

La medicina territoriale non è sufficientemente organizzata per dare risposte rapide. Le persone che stanno male vogliono essere curate subito, con assistenza che solo un ospedale può offrire, in teoria. Perché poi anche lì c'è da aspettare, con un personale ormai ridotto all'osso.

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