l’omicidio dei genitori

Lo psichiatra di Del Vecchio: «Ha bisogno di essere aiutato»

VASTO. «Ha una personalità disturbata, Marco Del Vecchio, e spesso non è assolutamente in grado di intendere e volere». È quanto ha sostenuto il criminologo e psichiatra Francesco Bruno al termine...

VASTO. «Ha una personalità disturbata, Marco Del Vecchio, e spesso non è assolutamente in grado di intendere e volere». È quanto ha sostenuto il criminologo e psichiatra Francesco Bruno al termine del lungo colloquio avuto con il trentottenne accusato di avere ucciso con più di 100 coltellate (89 alla madre) i genitori, Adele Tumini, 68 anni, ed Emidio Del Vecchio, 72. Il professore Bruno lo scorso fine settimana ha trascorso un’intera mattinata con l’indagato che, per la prima volta dal giorno del duplice omicidio, ha accettato di parlare con qualcuno senza la presenza dell’avvocato difensore Raffaele Giacomucci.

«La gestualità, la mimica, le reazioni e le risposte fornite dal mio cliente durante il faccia a faccia con l’esperto hanno convinto lo psichiatra di essere davanti a una persona che ha bisogno di aiuto e che non è sempre razionale», spiega l’avvocato Giacomucci.

Il professore Bruno presenterà quindi una controperizia alla Procura confutando quando sostenuto dal perito del Pm, il professore Ferruccio Canfora.

Marco Del Vecchio, in carcere dal 18 novembre 2012, continua a dichiararsi innocente. Assicura che all’ora in cui i genitori furono uccisi, la sera del 17 novembre, non era in casa e accusa la sorella Nicoletta di diffamarlo e dire cose inesatte contro di lui. La donna, assistita dall’avvocato Gianni Menna, si è costituita parte civile contro il fratello. È evidente che un grande aiuto ai magistrati che indagano sul delitto arriverà dalle perizie dei Ris.

«Venerdì andremo a Roma per nuovi importanti esami dattiloscopici. Al momento contro il mio cliente non ci sono prove certe», ricorda l’avvocato Giacomucci lasciando intravedere nuovi possibili colpi di scena.

Del Vecchio la mattina in cui venne arrestato aveva un coltello in tasca. Potrebbe non essere quella l’arma del delitto. I Ris hanno infatti sequestrato nella casa dei due coniugi uccisi un altro coltello. (p.c.)

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