Luca Telese: «Le minacce a Gianluca non ci spaventano». Il comunicato del Cdr e la solidarietà del sindacato giornalisti

Striscione e minacce al collega Gianluca Lettieri e al Centro. L’editoriale del nostro direttore. Il comunicato del Cdr e la solidarietà del sindacato dei giornalisti abruzzesi
Gianluca Lettieri non è un buon giornalista. È molto di più: un bulldozer, un fuoriclasse, un professionista autenticamente appassionato del suo mestiere che non molla mai l’osso fino a che non mette il punto di conclusione ai piedi del suo articolo. E sono costretto a ricordare a tutti questo, da quando – ieri – qualcuno ha provato a trasformare Gianluca in un nemico e in un bersaglio. Inutilmente, va detto. Perché Lettieri è anche e soprattutto un teatino che ama follemente la sua città, sobrio nel vestire (se potesse vivrebbe in jeans e felpa), tutto suola e scarpe anche nel mestiere: se ti capita di trovarlo a parlare con qualcuno, sul corso, puoi stare sicuro che è una sua fonte. Un giorno un magistrato mi disse di lui: “È la terza volta che leggo nei suoi articoli notizie che non sono ancora arrivate sul mio tavolo: prima o poi lo farò arrestare”.
Lo diceva sorridendo (con mio grande sollievo) ed era il miglior complimento che io abbia mai sentito su di un “giudiziarista”, da parte di un “togato”. Ma in queste ore Gianluca è finito nel mirino anche per queste sue caratteristiche, forse proprio per queste caratteristiche. In questo paese in cui troppo spesso i citrulli si convincono di essere delle aquile, e cercano di conquistare la scena giocando a fare i bulli, ieri, un gruppo di sedicenti ultras ha cercato di intimidire Lettieri (e questo nostro giornale), con un lunghissimo striscione che aveva l’evidente obiettivo di spaventare: “Il Centro e Lettieri nemici della città, vergognatevi”. Firmato CV (Curva Volpi). Dopo questa esibizione grottesca, per giunta, sul profilo degli “Ottantanove mai domi”, è stata pubblicata la fotografia del messaggio intimidatorio appena affisso, accompagnato da nuove minacce: “Non si perde neanche un minuto - scrivevano questi ultras - a fare da eco alle difficoltà di una piazza che da anni, con fatica e fallimenti, cerca di fare calcio all’altezza del proprio blasone”. E subito dopo: “I giornali locali dovrebbero aiutare, invece si dimostrano spesso di parte, infangando città, squadra e tifoseria appena esce fuori l’occasione. La colpa è di chi vi compra e vi legge”. Seguivano altre amenità e nuove ingiurie: “Un uomo vale quanto la sua parola. Vergognatevi”. Ebbene, potete mettervi il cuore in pace. Il Centro e Gianluca Lettieri continueranno a fare il loro unico mestiere: dare le notizie che i nostri lettori desiderano trovare ogni giorno nelle nostre pagine di carta stampata e sul web. Non infanghiamo nessuno, ovviamente. Quando lavoriamo non siamo di nessuna “parte” calcistica (ma quale, poi?), abbiamo valorizzato tante cose belle fatte dal Chieti (addirittura con un doppio speciale, proprio pochi mesi fa), ma allo stesso tempo diamo tutte le notizie che aiutano a capire in ogni momento cosa accade. Il nostro unico Vangelo, laico, non sono i sermoni di questo o di quel gruppo di pressione, i favoretti agli amici degli amici, ma la consapevolezza che chi ci legge vuole in primo luogo sapere cosa accade. Proprio per potersi fare le sue idee in autonomia. Possiamo quindi rispondere con un sorriso zen alle tigri di carta che provano a ruggire: continueremo a fare il nostro lavoro, come sempre, come questo giornale fa da trentanove anni, senza guardare in faccia a nessuno. Eleganti come principi, anche quando ci vedete in giro a cercare notizie, con la felpa, i jeans e le suole consumate dal lavoro.
Luca Telese
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COMUNICATO DEL COMITATO DI REDAZIONE
Il Comitato di redazione del quotidiano il Centro condanna in modo fermo quanto accaduto al giornalista e collega della redazione di Chieti, Gianluca Lettieri, vittima di intimidazioni, espresse attraverso uno striscione esposto a poca distanza dalla sua abitazione. Ogni giornalista deve lavorare nella sua piena autonomia e in sicurezza, senza ricevere pressioni né minacce. Condividiamo in pieno le parole del direttore Luca Telese diffuse nell’editoriale di oggi sul quotidiano, auspicando che si faccia chiarezza su quanto avvenuto e che si arrivi a indentificare al più presto gli autori di quanto accaduto. A Gianluca esprimiamo la solidarietà della redazione.
Il Cdr del quotidiano il Centro
Pescara, 6 aprile 2025
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LA SOLIDARIETA’ DEL SINDACATO
Solidarietà a Gianluca Lettieri e al quotidiano Il Centro. Siamo tutti Gianluca Lettieri. Il giornalismo indipendente, il racconto delle notizie, non si lasceranno mai intimidire dalle minacce: uno striscione vile quello degli ultras del Chieti Calcio, subito rilanciato dai soliti leoni della tastiera. Le giornaliste e i giornalisti abruzzesi saranno sempre scorta mediatica di Gianluca e di tutti i colleghi che non si fanno intimidire da chi pensa di imbavagliare il dovere di informare, fare inchieste, negando così ai cittadini il diritto ad essere informati soprattutto su notizie scomode e fatti opachi che meritano sempre i riflettori dell’informazione libera e indipendente.
Il segretario Sga
Ezio Cerasi
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COMUNICATO DELL’UNIONE STAMPA SPORTIVA
Altro che nemici, raccontando fatti veri e verificati, ancorché forse non graditi ad alcuni, Gianluca e il suo giornale si dimostrano i primi e veri amici della squadra e della città di Chieti. E non si faranno certo intimidire da uno striscione anonimo e dai vaneggiamenti dei soliti leoni da tastiera. Il gruppo Ussi Abruzzo esprime perciò piena e incondizionata solidarietà al collega Gianluca Lettieri e al quotidiano Il Centro, oggetto di pesanti attacchi e nemmeno troppo velate minacce da presunti ultras teatini per aver raccolto, pubblicato e documentato notizie inerenti inchieste in corso in Italia come in Svizzera sulla società proprietaria del pacchetto di maggioranza del Chieti calcio. Lungi dal confondere questi sedicenti tifosi con la maggioranza degli sportivi e del tifo organizzato neroverde, l'Ussi sarà sempre accanto ai colleghi impegnati nel quotidiano diritto dovere di informare i cittadini su vicende di così largo e pubblico interesse, anche e soprattutto laddove questo dovesse risultare scomodo a chi preferisce celarsi nell'opacità e lanciare minacce dietro la comoda quanto vile maschera dell'anonimato.
Il presidente Ussi Abruzzo
Giancarlo Febbo
Pescara, 6 aprile 2025