Maggioranza divisa, slitta la Stu

Un altro rinvio per la riqualificazione urbanistica del centro

LANCIANO. La maggioranza rinvia la Stu per la seconda volta nel giro di una settimana. Questa volta, ufficialmente, è un cavillo tecnico a fermare il maxi-progetto di riqualificazione del centro città: manca la verifica di compatibilità al voto per i consiglieri che l’estate scorsa hanno sostituito i quattro nuovi assessori nominati dal sindaco Filippo Paolini. In realtà, come fu per il piano regolatore, è un emendamento di alcuni consiglieri dello stesso Pdl a riaprire i giochi del programma integrato.

Il consiglio comunale che si prospettava fiume, per via della battaglia a cui si preparavano le minoranze, è durato meno di due ore. Dopo il rinvio unanime della legge regionale sul commercio, anche per la ex Società di trasformazione urbana, oggi programma integrato, arriva la stessa sorte. I progetti di riqualificazione delle aree di Torrieri, Pietrosa e attuale Fiera erano già stati rinviati lunedì scorso, in prima convocazione, per la scomparsa di un congiunto del progettista Giovanni Crocioni (ufficialmente, in realtà per le posizioni discordanti nel centrodestra).

«Va approvata prima la delibera sulla trasparenza amministrativa», comunica il sindaco Paolini (Pdl), «dopo l’adozione della Stu sono cambiati quattro consiglieri, dei quali va verificata la compatibilità o meno con il voto». I quattro consiglieri sono: Giovanni Fantini dell’Udc, Italo D’Autilio, Marco Cipollone e Manuela Di Menno Di Bucchianico, del Pdl.
Secondo l’articolo 35 della legge sulla trasparenza amministrativa, chi si appresta a votare in aula i provvedimenti urbanistici non deve avere interessi, diretti o indiretti, con i piani in approvazione. Come mai la maggioranza se n’è accorta solo ora? «Non è credibile, vista la sbandierata competenza e preparazione dei tecnici dell’ufficio urbanistico», attacca Pasquale Sasso del Pd, «è evidente l’impasse di questa maggioranza se nel giorno dell’approvazione della Stu ci si accorge che manca la verifica sulla trasparenza».

«Per di più nella seconda convocazione», rincara Maria Saveria Borrelli (Pd), «a questo punto l’iter della Stu doveva essere completo».
Tanto più che, in realtà, le incompatibilità sono note e riguardano il consigliere Di Menno Di Bucchianico, che conferma: «Sono incompatibile per l’ambito di Torrieri». Potevano quindi essere risolte nel corso della seduta stessa, come sottolinea il consigliere Domenico Cirulli (Fi): «La questione si può risolvere adesso, in realtà si vuole rinviare e non votare la Stu».

Perché? Il vero motivo lo fornisce il consigliere di maggioranza Mario Bruno (nella foto): «La Stu presenta lacune sulle quali non si può sottacere e che si possono superare con un emendamento». La proposta di modifica è firmata anche da Cesarino Bomba, Marino Ferretti, Nicola Paglione, Italo D’Autilio (nel 2008 gli ultimi tre, all’opposizione, bloccarono il Prg presentando emendamenti).

I cinque consiglieri Pdl hanno chiesto tempo per discuterne e la maggioranza ha trovato la strada dell’incompatibilità. L’emendamento propone che i proprietari di Torrieri, in cambio della possibilità di costruire, realizzino la ristrutturazione dell’edificio storico, tribune coperte per l’ippodromo e il rifacimento dell’area verde. «Per garantire un maggiore interesse pubblico», sostengono i cinque, «anche considerato lo stralcio dell’ambito Sangritana». I consiglieri Pd e Idv insieme a Cirulli, del centrodestra, in tutto cinque, votano contro il rinvio. Il resto della maggioranza mormora, ma approva.

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