Lo stabilimento Sevel di Atessa. Nella foto piccola, Antonietta Cadoni: aveva 52 anni

ATESSA

Malore alla Sevel, muore dopo 2 giorni 

Operaia di 52 anni di Fossacesia si accascia durante il turno di notte, poi il decesso all’ospedale di Pescara: donati gli organi

ATESSA. È morta due giorni dopo il malore che l’ha colpita durante il turno di notte in fabbrica. Era operaia alla Sevel Antonietta Cadoni, deceduta sabato all’ospedale di Pescara a soli 52 anni. Una vita spezzata troppo presto, ma contraddistinta da un ultimo, grande, gesto d’amore: i suoi organi sono stati donati e salveranno altre vite.
Antonietta era originaria di Roma, ma da tempo ormai viveva in centro a Fossacesia. Lavorava da anni allo stabilimento del Ducato di Atessa, dove la conoscevano come “la romana”. Si è sentita male giovedì notte, nel reparto di lastratura dove aveva preso regolarmente servizio. Era rientrata a lavoro nell’azienda della Val di Sangro da un paio di settimane dopo un periodo di permesso grazie alla legge 104, di cui aveva usufruito per assistere a tempo pieno entrambi i genitori che hanno problemi di salute. Mentre svolgeva la sua mansione, durante il turno di notte, all’improvviso l’operaia si è sentita male, probabilmente a causa di un ictus, e si è accasciata a terra. Sono stati momenti di panico nel reparto, con i colleghi che si sono subito prodigati a prestare soccorso ad Antonietta, che era a terra priva di sensi. L’attesa fino all’arrivo del mezzo di soccorso del 118 e la corsa in ospedale, prima a Lanciano e poi il trasferimento d’urgenza a Pescara. Per due giorni familiari e amici hanno sperato che Antonietta Cadoni superasse la crisi e riaprisse gli occhi. Le sue condizioni, però, non sono mai andate verso un miglioramento. Sabato mattina, infine, è stata dichiarata la morte cerebrale. Dopo un periodo di osservazione di sei ore, i medici hanno decretato il decesso della donna.
Sulla carta d’identità Antonietta aveva espresso la volontà di donare gli organi. Il prelievo è stato eseguito sabato notte all’ospedale di Pescara, dove sono arrivate le èquipe mediche specializzate in espianti. Sono stati donati reni e cornee della 52enne, che serviranno a salvare altre vite. Al termine dell’espianto, la salma dell’operaia è stata riconsegnata alla famiglia. Il funerale di Antonietta Cadoni sono stati celebrati oggi nella chiesa parrocchiale di San Donato, a Fossacesia. Qui la 52enne, che non era sposata, viveva in centro insieme ai genitori Fernanda e Sebastiano. «Era una brava persona, si divideva tra il lavoro in fabbrica e l’impegno per i genitori», raccontano amici e colleghi, che la descrivono come solare e gioiosa. Aveva scelto il turno di notte in Sevel proprio per avere più tempo durante il giorno di occuparsi dei genitori, anche se nell’ultimo periodo aveva dovuto assisterli a tempo pieno. Lascia anche il fratello Fabrizio, che vive a Roma.
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