Mano nella pressa: grave operaio

Fossacesia, incidente alla Sangromeccanica. Labbrozzi (Cgil): Abruzzo maglia nera per la sicurezza

FOSSACESIA. La mano gli è finita schiacciata sotto una pressa durante una fase della lavorazione. G.V., operaio di 56 anni, è ricoverato in prognosi in gravi condizioni a Chieti. L’incidente sul lavoro è avvenuto ieri mattina nell’azienda Sangromeccanica di contrada Saletti, a Fossacesia.

L’operaio era a lavoro nel reparto presse dell’azienda che realizza subforniture alle imprese del settore automotive (veicoli commerciali e moto). Poco dopo l’inizio del turno, per cause ancora in corso di accertamento, la mano destra dell’uomo è finita sotto una pressa, rimanendo schiacciata dalla pesante morsa. Le grida disperate per il dolore lancinante hanno attirato l’attenzione dei colleghi che, prontamente, hanno attivato i soccorsi. Sul posto è arrivato l’elicottero del servizio di emergenza sanitaria 118, che ha trasferito il ferito nell’ospedale di Chieti. I medici hanno sottoposto G.V. a un intervento chirurgico per scongiurare un’eventuale amputazione dell’arto. La prognosi è riservata.

Secondo una prima ricostruzione, l’infortunio sarebbe avvenuto durante il controllo di una delle fasi di lavorazione. Se l’operaio stava intervenendo manualmente, magari per cambiare un pezzo, la macchina sarebbe dovuta restare ferma. Accertamenti, tuttavia, sono ancora in corso da parte degli ispettori della Asl e dai carabinieri di Fossacesia insieme ai colleghi della compagnia di Ortona. Sul luogo dell’incidente è arrivato anche il magistrato di turno della Procura di Lanciano.

L’incidente nella Sangromeccanica segue di pochi giorni i tre infortuni nello stabilimento Sevel di Atessa. Il più grave è quello del 19 febbraio scorso quando un operaio, travolto dal muletto guidato da un collega, ha riportato un grave trauma cranico commotivo. Nei giorni successivi si sono verificati altri due incidenti, dalla dinamica simile anche se con conseguenze meno gravi.

«L’Abruzzo ha la maglia nera per la sicurezza sul lavoro», evidenzia Davide Labbrozzi, segretario provinciale della Fiom, «incidenti come quello di Fossacesia non sono fatalità: nelle piccole e medie imprese spesso non vengono rispettate le norme in materia di sicurezza, mentre nei grandi stabilimenti il confine tra lavoro e pericolo diventa labile per esasperare il concetto di produzione. Bisogna investire su due fronti: culturale, perché diventi un problema di tutti, e obbligando le imprese a rispettare le norme».

«La nostra regione ha il più alto tasso di infortuni sul lavoro in Italia, una tendenza confermata anche nei primi mesi di questo anno», sottolinea Carmine Tomeo, responsabile regionale lavoro di Rifondazione comunista, «partendo dagli infortuni avvenuti in Sevel, abbiamo presentato una risoluzione al consiglio regionale per l’istituzione di un tavolo provinciale sulla sicurezza. C’è scarsa attenzione sul tema e la Regione è inadempiente: i controlli nelle aziende andrebbero fatti periodicamente, ma il coordinamento regionale si è solo costituito, anni fa, senza mai mettersi a lavoro».

Stefania Sorge

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