Manzi: è sana la ditta vigilata dagli operai

Intesa Meccanica, il segretario Uilm: macchinari e personale qualificati, opportunità per investire

ATESSA. È una lotta contro il tempo per i 40 operai di Intesa Meccanica, fabbrica di cataforesi e verniciatura per cui è stata aperta una procedura fallimentare lo scorso 31 ottobre. Lo stabilimento, ex Europainting, era stato affidato dal tribunale di Lanciano nel 2008, con un contratto di affitto e con un diritto di prelazione all’acquisto, a due imprenditori-soci che lo avevano rilevato. Alla fine di ottobre di quest’anno era prevista la scadenza del contratto con il pagamento di una maxi rata finale per l’acquisizione definitiva della fabbrica. Ma mentre tutto lasciava presagire che il contratto venisse rinnovato senza problemi, date anche le rassicurazioni della dirigenza ai sindacati in un incontro ufficiale lo scorso settembre, la dirigenza ha deciso di riconsegnare l’azienda nelle mani del curatore fallimentare. La fabbrica è strategica sia per la posizione - il sito è a due passi dalla Sevel e dalla Honda, nel cuore della Val di Sangro - sia per il fatto che opera nell’indotto Sevel e Honda lavorando per fabbriche come Tmc, Oma, Emarc, Tiberina Sangro, Irma, Isringhausen, gruppo Fontana. Inoltre il lavoro c’è. Secondo alcune indiscrezioni sembra che le stesse aziende committenti vogliano proseguire a lavorare con Intesa Meccanica. I 40 operai, che ora rischiano di rimanere in mezzo a una strada, hanno messo in piedi fino a lunedì prossimo una sorta di strategia di difesa. Invece che abbandonare lo stabilimento al suo destino, hanno deciso, di concerto con il curatore fallimentare, di mantenerlo in stand-by, con le macchine accese in modo che non si rovinino le linee di produzione e i materiali. Se l’impianto dovesse essere spento si registrerebbero decine di migliaia di euro di danni. Di qui la decisione degli operai: con turni di 4 ore i dipendenti si sono impegnati anche a sorvegliare lo stabilimento proteggendolo da eventuali furti o atti vandalici. Ma il tempo stringe.

«Più passano i giorni», interviene Nicola Manzi, segretario Uilm Chieti-Pescara, «più si rischia che il lavoro svolto da Intesa Meccanica venga commissionato ad altre aziende. Bisogna fare in fretta e trovare imprenditori o persone interessate a rilevare questa attività che è pronta a ripartire e possiede macchinari e personale altamente qualificati. Si tratta di una bella opportunità per chi vuole investire e la dimostrazione della professionalità dei dipendenti e del senso di responsabilità è data proprio dall’atteggiamento di questi giorni».

Daria De Laurentiis

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