Lanciano

Meno bus da Lanciano a Pescara, i pendolari: «Così siamo isolati»

21 Novembre 2025

La Tua elimina 8 corse sulla tratta che collega le città via A14. Marongiu (Pd): decisione inaccettabile. Cresce il malcontento fra i cittadini, Paolini e Bomba promettono un consiglio straordinario sul tema

LANCIANO. Lo avevano annunciato i sindacati dei trasporti: dal prossimo 9 dicembre l’azienda regionale Tua taglierà 8 corse su gomma sulla tratta Lanciano-Pescara via A14, per un totale di circa 100.965 chilometri in meno.

Una situazione che porterà, ne sono sicuri i sindacati e anche un fronte sempre più crescente di cittadini pendolari, pesanti conseguenze sulla vita di decine di passeggeri, sulla centralità e attrattività del territorio che rischia di restare pesantemente isolato e sull'ambiente, dal momento che chi non potrà prendere il treno in sostituzione dei bus sarà costretto a muoversi con mezzi propri, con aggravio di costi e di Co2 liberato in atmosfera.

Dei tagli di corse e chilometri e del ricorso sempre più massiccio da parte di Tua a subaffidamenti a vettori privati se n'è parlato in un recente incontro dei sindacati con il primo cittadino Filippo Paolini e l'assessore a mobilità e traffico, Paolo Bomba. La seduta si è conclusa con la promessa di programmare un consiglio comunale straordinario sulla questione che sta allarmando cittadini, lavoratori di Tua e parti sociali.

Per i pendolari che quotidianamente utilizzano le corse in via di soppressione, e che si sono riuniti in un comitato per raccogliere firme e avviare future iniziative di protesta, lo scenario è preoccupante. Sono in tanti infatti a utilizzare, e preferire, il servizio di trasporto su gomma per andare a Pescara o venire a Lanciano. Professionisti, dipendenti Asl e del tribunale, avvocati, studenti, perfino forze dell'ordine e insegnanti nelle varie scuole dei due comprensori, come ad esempio l'Its di Lanciano, realtà di eccellenza del territorio, hanno scelto, ormai da anni, di andare in autobus sul posto di lavoro o di studio. E questo per ragioni logistiche, di orari e di capillarità delle fermate che il treno non garantisce.

«Chiediamo alla Regione e a Tua di rivedere la decisione di sopprimere le corse dei pullman e di considerare la possibilità di mantenere il servizio su gomma, almeno per le tratte che risultano indispensabili per garantire l'accesso al posto di lavoro per i pendolari come me», fa appello a nome di decine di altri pendolari Nicola Caldora, professionista che lavora a Francavilla. «In alternativa, chiediamo di valutare soluzioni diverse che possano coniugare l'efficienza del servizio con le esigenze dei cittadini, evitando di penalizzare chi è costretto a modificare il proprio percorso quotidiano per via di una scelta che sembra non tenere conto delle reali necessità di chi utilizza quotidianamente i mezzi pubblici». Il servizio su ferro infatti, a parte le minori tratte, non può garantire le fermate che effettua un bus su tutto il percorso. Le stazioni di Pescara, Francavilla e Lanciano sono distanti da molti luoghi di destinazione e non ci sono mezzi che garantiscano collegamenti efficaci e costanti.

Al fianco dei cittadini pendolari è sceso in campo il consigliere comunale Leo Marongiu (Pd). «Un taglio drastico e inaccettabile quello delle corse bus», commenta l'esponente di minoranza. «Non è accoglibile la motivazione delle corse "gemelle" del treno perché treno e bus hanno percorrenze diverse e anche perché, specie in inverno, per alcune corse è necessario attendere coincidenze. Lavoratori, pendolari, medici, utilizzano bus o treno a seconda delle necessità e va garantita la possibilità di scegliere di spostarsi con un più attrattivo servizio pubblico, per disincentivare l'uso dell'automobile anche per questioni di sicurezza. Oltretutto le corse del treno in questi anni non hanno avuto grandi miglioramenti: da San Vito a Lanciano si va ancora a velocità ridotta».