Messe nere e riti satanici avviate le indagini

Lungo sopralluogo della polizia nelle stanze dell’ex tribunale in abbandono Edificio transennato. Don Massimo: «Propendo per una goliardata»

VASTO. Lungo sopralluogo nelle stanze del palazzo Genova Rulli, in via Anelli, da parte del dirigente del commissariato di Vasto, Cesare Ciammaichella: i locali in cui due giorni fa è stata trovata una bambola impiccata con una croce a cinque punte disegnata sulla fronte, gli occhi rovesciati all’indietro e un braccio in bocca, sono stati ispezionati accuratamente. La bambola e altri reperti sono stati sequestrati e saranno accuratamente analizzati dagli uomini della polizia scientifica.

«Oltre a tracce di recenti libagioni non abbiamo trovato scritte sui muri, croci o simboli particolari», spiega il dirigente del commissariato. «Premesso che comunque i riti satanici non sono considerati reato, insieme al sindaco, Luciano Lapenna, è stato deciso di transennare e mettere in sicurezza l’edificio per evitare situazioni di pericolo. Qualcuno si è introdotto abusivamente nel palazzo. Occorre impedire che accada ancora», afferma il dirigente di polizia.

La croce blu dipinta sulla fronte della bambola era a cinque punte. «Non era quindi una stella di Davide che è a sei punte, costituita da due triangoli sovrapposti e non viene affatto usata nei riti satanici. Al contrario è un importante simbolo della religione ebraica e non può assolutamente essere accostato a un rito blasfemo», puntualizza l’avvocato Emanuele Laudadio.

«Si è trattato di una bravata», afferma uno dei parroci della chiesa della parrocchia della Madonna del Sabato Santo, don Massimo D’Angelo. «Che a Vasto ci siano gruppi che si dedicano al mondo dell’occulto è possibile ma non è proprio questo il caso. Questa è stata una goliardata. Un gesto sciocco, discutibile e di cattivo gusto», afferma il sacerdote.

La bravata potrebbe essere stata fatta dalle stesse persone che qualche settimana fa hanno appeso al soffitto dell’ex asilo Carlo Della Penna un cappio.

Non la pensa così l'associazione Codici. «Difficile pensare che qualcuno di notte all’interno del palazzo Genova Rulli voglia scherzare. E più probabile che questi riti possano avere sul serio degli adepti. Magari qualcuno che ha usato il palazzo come dormitorio. In una stanza è stato ritrovato un lenzuolo e una tanica vuota utilizzata probabilmente come cuscino».

Qualunque sia stato l’utilizzo dell’ex tribunale la vicenda dimostra che gli appelli lanciati due mesi fa da don Michele Ronzitti, il sacerdote della chiesa di Santa Filomena annessa al Genova Rulli, erano più che fondati. Il palazzo concesso dalla Curia arcivescovile al Comune in comodato d’uso ha bisogno di cure urgenti.

Paola Calvano

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