Migranti, legittimo negare l’accesso agli atti

Il Tar del Lazio respinge il ricorso di Emergency contro l’assegnazione del porto di Ortona a marzo
ORTONA. Nessuna illegittimità nella decisione di non consentire l’accesso a Emergency agli atti che, tra marzo e aprile scorsi, portarono all’assegnazione del porto di Ortona, e poi di quello di Livorno, per lo sbarco dei naufraghi soccorsi in mare dalla nave Life support. È quanto ha deciso il Tar del Lazio con due identiche ordinanze. Il 25 marzo la Life support, con 161 persone a bordo, fu indirizzata verso Ortona per far sbarcare i naufraghi e assicurargli assistenza. Il 29 aprile fu poi assegnato il porto di Livorno per lo sbarco di altri 35 naufraghi. Emergency chiese di accedere a tutta la documentazione sul procedimento sfociato nell’individuazione e assegnazione del porto, impugnando poi il silenzio-diniego del ministero delle Infrastrutture, comando generale del corpo delle capitanerie di porto e ministero dell’Interno.
Secondo il Tar le valutazioni per l’individuazione del porto di sbarco dei migranti «non possono essere considerate in modo isolato rispetto all’unitaria attività di pattugliamento e soccorso in mare». La fase in questione è «permeata da molteplicità di delicate implicazioni di carattere militare, di polizia, di ordine pubblico interno e di politica migratoria», nonché «connotata dalla riservatezza della relativa documentazione, la cui divulgazione è suscettibile di arrecare una lesione alla sicurezza e alla difesa nazionale, nonché all’esercizio della sovranità nazionale». In più, secondo i giudici la documentazione «contiene e riflette posizioni, oltre che interessi, di politica estera del Governo» e «scelte e azioni di carattere politico, al cospetto delle quali il diritto di accesso risulta recessivo, confrontandosi con un’attività latamente discrezionale che, ove divulgata, pregiudicherebbe in modo irreparabile i predetti interessi».(a.rap.)
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