Molestie e lesioni alla ex Condannato a 26 mesi

Giovane accusato di stalking: non si era rassegnato alla fine della storia d’amore La donna era stata in ospedale due volte con prognosi di 7 e 14 giorni

LANCIANO. Per molestie e lesioni è stato condannato con il rito abbreviato a due anni e due mesi di reclusione, pagamento delle spese legali e risarcimento danni alla parte civile da decidere in separata sede, D.A., 25 anni, di Lanciano. Il giovane era stato arrestato dai carabinieri nel maggio scorso perché avrebbe reso un inferno, da gennaio a maggio 2013, la vita dell’ex ragazza. Per l’accusa, sostenuta in aula dal pubblico ministero Rosaria Vecchi che ha chiesto 3 anni di reclusione per l’imputato, il giovane avrebbe perseguitato la sua ex fidanzata con telefonate, sms e pedinamenti, l’avrebbe minacciata di morte dicendole che le avrebbe tagliato la gola, seguita a lavoro e tirato pietre alla finestra del suo ufficio. Non solo: avrebbe anche tentato di intrufolarsi nell’abitazione della ex, a febbraio l’avrebbe aggredita procurandole una contusione al volto con 7 giorni di prognosi e avrebbe minacciato anche amici e colleghi di lavoro della giovane.

Comportamenti e gesti violenti che hanno portato la ex a denunciarlo, e i carabineri, dopo le indagini, ad arrestarlo su disposizione del Gip di Lanciano e ieri il giudice Flavia Grilli a condannarlo.

Il giovane non si era rassegnato alla fine della sua storia d’amore. Ma anzichè cercare di recuperare l’amore di B.D.E., avrebbe peggiorato la situazione, terrorizzandola e facendola vivere in uno stato d’ansia

Il giovane oltre agli sms e alle telefonate minacciose, pedinava la ex, importunandola anche quando era al lavoro. Addirittura avrebbe lanciato pietre contro la finestra del suo ufficio e, in un’altra occasione avrebbe preso a calci la porta d’ingresso. Avrebbe anche tentato di intrufolarsi nell’abitazione della ex e in una circostanza l’avrebbe aggredita fisicamente. Si legge sul capo di imputazione che a febbraio l’uomo l’avrebbe percossa al viso, afferrata per la nuca con forza tanto che la giovane finì in ospedale con 7 giorni di prognosi. In un’altra occasione tornò in ospedale in preda a un grave stato d’ansia conseguente alle persecuzioni dell’uomo, con una prognosi di 14 giorni.

L’avvocato difensore del condannato, Andrea D’Alessandro, annuncia il ricorso in appello. (t.d.r.)

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