Molino Village da “sanare” Sì alla discussione in aula

Dall’avvocatura comunale via libera al Consiglio sul cambio di destinazione d’uso Ma il centrosinistra è sempre diviso: forse ok da Pd e Psi, no di Rifondazione e Sel

VASTO. L’assemblea civica può esprimersi sul Molino Village anche se il complesso edilizio di contrada San Tommaso è oggetto di un procedimento penale non ancora definito. Arriva dall’avvocatura comunale il via libera alla discussione in aula del cambio di destinazione d’uso dell’immobile finito nel mirino della Procura per la costruzione di residenze private al posto di case per le vacanze in una zona classificata D4, ossia destinata ad insediamenti turistici. Nel rimettere il parere legale richiesto dal dirigente della sezione urbanistica comunale, Pasquale D’Ermilio, dopo le perplessità avanzate da alcuni esponenti del centrosinistra, l’avvocato Nicolino Zaccaria si è appellato «al consolidato principio secondo cui vi è assoluta indipendenza del procedimento amministrativo rispetto a quello penale, attesa la diversità di natura e di funzione cui gli stessi sono preordinati». In sostanza, secondo il legale dell’ente, «la concomitanza dei due procedimenti non limita l’autonoma valutazione in capo alla pubblica amministrazione».

Risolto il problema tecnico-giuridico resta in piedi quello politico visto che sul Molino Village la maggioranza di centrosinistra non ha ancora trovato una posizione unanime. Mentre nel Pd e nel Psi dell’assessore all’urbanistica Luigi Masciulli l’orientamento prevalente è quello possibilista, nel resto della coalizione pesa il veto di Rifondazione comunista e di Sel, contrari al cambio di destinazione d’uso del complesso edilizio, benché consentito da una legge regionale, la 49 del 2012. Per l’ala sinistra della maggioranza la normativa non deve essere applicata perché andrebbe a sanare le irregolarità urbanistiche e perché non ci sono gli elementi per rimettere in discussione una linea politica che tende a ridurre il carico urbanistico residenziale.

Ci sono poi le singole prese di posizione ed è prevedibile anche qualche assenza strategica. La maggioranza si presenterà quindi in aula sabato, alle 9, alla seduta del consiglio comunale convocata dal presidente Giuseppe Forte, in ordine sparso. Le avvisaglie del resto si sono già avute in commissione assetto del territorio. L’organismo, presieduto da Domenico Molino (Pd) non si è pronunciato sul cambio di destinazione d’uso chiesto dal titolare della società: tutti i componenti si sono riservati il voto in aula dove, salvo sviluppi dell’ultima ora, le forze politiche si esprimeranno in libertà, non essendoci sull’argomento una posizione condivisa.

La commissione si è riunita di nuovo nei giorni scorsi. «Ho convocato la riunione per una questione di correttezza e di trasparenza», spiega Molino, «solo per mettere al corrente i componenti del parere legale dell’avvocatura comunale».

Anna Bontempo

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