Torino di Sangro

Morto sul posto di lavoro: Rosario Di Palma aveva 51 anni, lascia due figli di 18 e 13 anni

24 Settembre 2025

La tragedia di Torino di Sangro: è la tredicesima vittima in Abruzzo da gennaio

TORINO DI SANGRO. Il lavoro uccide ancora. Il nome di Rosario Di Palma, 51 anni (ne avrebbe compiuti 52 il prossimo dicembre), va ad allungare l’elenco tragico in Abruzzo. Originario di Guardiabruna ma cresciuto a Vasto, l’uomo era un carrellista della Prima Eastern, azienda di Torino di Sangro dell’indotto Stellantis di Atessa. È stato travolto da un sacco di una tonnellata di peso scivolato da un carrello. La moglie Rossella Censorio è stata avvisata della disgrazia dai carabinieri nel cuore della notte. È toccato a lei informare a sua volta i due figli, Lorenzo, 18 anni appena, iscritto all’Università di Parma, e la piccolina di casa, 13 anni. Sul posto sono intervenuti i militari della stazione di Torino di Sangro e il personale del Spsal servizio prevenzione sicurezza ambienti di lavoro della Asl. La Procura di Vasto ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia. La tragedia ha inevitabilmente riacceso la polemica sul susseguirsi di incidenti sul lavoro. Lo scorso 11 settembre una vittima a Vittorito. Pochi giorni dopo il grave ferimento di due operai impegnati in lavori nel sottopasso della statale 602 a Cepagatti.

L’INCIDENTE Rosario Di Palma lunedì sera è uscito da casa poco dopo le 21, allegro e sorridente come sempre. Poco dopo ha iniziato il turno nell’azienda in cui operava ormai da 20 anni. Salito sul carrello elevatore, ha iniziato a sollevare e spostare sacchi di iuta. È probabile che a un certo punto abbia avvertito qualche anomalia nel carrello e sia sceso. È una ipotesi supportata dal fatto che l’uomo sia stato travolto mentre era in piedi vicino al carrello, ma non a bordo del mezzo. Probabilmente lo ha fatto per controllare. Mentre faceva le sue verifiche gli è piombato addosso un enorme sacco del peso di una tonnellata. Una cosiddetta big bag di juta contenente polimeri. I colleghi, non vedendolo tornare, sono andati a cercarlo. Davanti ai loro occhi una scena agghiacciante. Dall’enorme sacco spuntavano solo i piedi di Rosario.

L’ALLARME I colleghi hanno subito chiamato i soccorsi. Pochi minuti dopo sul posto è arrivato il personale del 118. Vani i tentativi di risvegliare il suo cuore con il defibrillatore. La salma è stata portata in primo momento nella camera mortuaria del cimitero di Torino di Sangro. A mezzogiorno è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale Santissima Annunziata di Chieti a disposizione della Procura di Vasto che coordina le indagini.

L’AZIENDA in lutto I colleghi di Rosario Di Palma sono distrutti dal dolore. I responsabili della Prima Eastern in segno di lutto hanno fermato il primo turno lavorativo. La disgrazia, la prima nella fabbrica sangrina, che occupa 160 dipendenti, è inspiegabile, stando al responsabile dell’azienda, Marco Micheli. «Di Palma era con noi da 20 anni. Era un dipendente esperto e non riusciamo a comprendere che cosa sia accaduto», ha detto.

GRANDE DOLORE Sconvolti i familiari dell’uomo e i suoi amici. «Rosario amava la sua famiglia e aveva una grande passione per le moto», ha confermato uno di loro, «appena potevamo facevano delle escursioni. Sembra impossibile che non ci sia più». Sgomenti i residenti di Torrebruna e della frazione di Guardiabruna, il paese d’origine di Rosario Di Palma.

LA LUNGA LISTA DI VITTIME Nei primi sette mesi del 2025, in Abruzzo si sono registrati 12 morti sul lavoro. Questo è il tredicesimo. Numeri confermati nell’ultimo report dell’osservatorio Sicurezza sul lavoro e ambiente Vega Engineering, che si concentra sulle morti bianche nei primi 7 mesi del 2025. La regione è al settimo posto in Italia per tasso di incidenza di infortuni mortali, con picchi particolarmente gravi nelle province di Chieti (maglia nera in Abruzzo) e Teramo. A Pescara i numeri sono in media con i valori nazionali, mentre L’Aquila rappresenta un esempio virtuoso con un tasso di mortalità tra i più bassi del Paese. Il settore delle costruzioni continua a essere il più esposto. Seguono il manifatturiero e i lavori di trasporto e magazzinaggio.

IL CORDOGLIO DEI SINDACI «Ho appreso con profonda tristezza del tragico incidente sul lavoro di Torino di Sangro», ha detto il presidente della Provincia e sindaco di Vasto, Francesco Menna. «La moglie lavora in questo Comune e come il marito è sempre stata una persona buona e onesta. Siamo tutti vicini con affetto a Rossella. A nome dell’intera comunità provinciale esprimo il più sentito cordoglio e la mia vicinanza alla famiglia colpita da questo dolore immenso. Ogni vita spezzata sul luogo di lavoro rappresenta una ferita per tutti noi e ci richiama con forza alla necessità di continuare a rafforzare la cultura della sicurezza e della prevenzione, affinché tragedie come questa non debbano più ripetersi».

Grande anche il cordoglio del sindaco di Torino di Sangro, Nino Di Fonso. «Per la nostra comunità è stato un drammatico risveglio. In questo momento non ci sono parole che possono lenire il dolore della famiglia».

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