Movida violenta a Chieti, rissa tra otto giovani: volano pugni e calci in strada

L’ennesimo episodio in viale Benedetto Croce, allo Scalo, davanti ai locali. Un testimone riprende la scena. Indagano i carabinieri
CHIETI. La movida violenta torna a macchiare il sabato notte di Chieti Scalo. Otto giovani si sono affrontati a colpi di pugni e calci in viale Benedetto Croce, nella zona dei locali, davanti alla caserma Rebeggiani: la maggior parte di loro, stando alle prime ipotesi, è nordafricana. Almeno un testimone ha ripreso la scena con lo smartphone: significa che, già nelle prossime ore, i carabinieri potrebbero identificare i responsabili di una rissa che riaccende i riflettori sulle pericolose storture del divertimento serale proprio alla vigilia dell’entrata in vigore, anche in viale Benedetto Croce, a partire da domani, della zona rossa – tecnicamente «zona a tutela rafforzata» – dalla quale potranno essere allontanati dalle forze dell’ordine i pregiudicati che assumono atteggiamenti aggressivi o minacciosi.
Tutto comincia intorno a mezzanotte nei pressi della Galleria Scalo. Tre ragazzi, fra cui uno che indossa un cappellino azzurro e una canottiera nera, si trovano di fronte a un locale. Stanno chiacchierando tra loro, sembra in attesa di qualcosa o di qualcuno. Se fossimo a Milano, ognuno di questi ragazzi sarebbe chiamato sicuramente maranza. Un termine talmente diffuso da finire nell’enciclopedia Treccani e che, testualmente, significa: «Giovane che fa parte di comitive o gruppi di strada chiassosi, caratterizzati da atteggiamenti smargiassi e sguaiati e con la tendenza ad attaccar briga, riconoscibili anche dal modo di vestire appariscente (con capi e accessori griffati, spesso contraffatti) e dal linguaggio volgare». Ma torniamo alla rissa di viale Benedetto Croce.
All’improvviso al gruppetto di cui sopra si avvicina un ragazzo con la t-shirt bicolore: il già citato giovane con il cappellino lo colpisce con un potente pugno al volto. Apriti cielo. La reazione è immediata e altrettanto violenta. A quel punto arrivano altre persone, in difesa dell’amico: volano ancora calci, schiaffi, pugni e offese. Il ragazzo con il cappellino finisce sull’asfalto. Almeno due ragazze assistono alla scena, tra cui una che si trova sulla scalinata che sovrasta il punto in cui è scoppiata la rissa e, da lì, butta giù il contenuto di due bottiglie, probabilmente di birra. Fin qui, il video girato dal testimone.
Ciò che è accaduto dopo, compreso l’eventuale utilizzo di oggetti o di bottiglie rotte a mo’ di arma, dovranno ricostruirlo gli investigatori. Quel che è certo è che, quando sul posto arrivano i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Chieti, i violenti hanno già fatto perdere le loro tracce. Una volta identificati, i responsabili della rissa non rischiano solo una denuncia, ma anche il Daspo Willy, ovvero il divieto di accesso e di stazionamento nei pressi dei locali che prende il nome dal giovane cuoco di origine capoverdiana ucciso a Colleferro (Roma) il 6 settembre 2020.
©RIPRODUZIONE RISERVATA