Multe vigili, perquisite le case dei parenti

I controlli della Finanza sui verbali dal 2008 al 2011. Sequestrato materiale informatico. Il sindaco: chiarezza subito

SAN SALVO. Rischiano la sospensione dal servizio i vigili urbani indagati dalla Procura di Vasto per falsità materiale in atto pubblico e concorso in abuso d'ufficio. La richiesta potrebbe partire dal sostituto procuratore Enrica Medori, titolare dell’inchiesta, dopo aver visionato la montagna di documenti e materiale informatico sequestrato giovedì in municipio, al comando vigili e a casa dei sei destinatari di altrettanti avvisi di garanzia: l’ex comandante Benedetto Del Sindaco, C.F., A.M., D.F., N.P., e S.R.. L’inchiesta, ribattezzata “Multopoli”, in riferimento all’argomento materia di indagini, non è certo partita dal disappunto di qualche automobilista, ma è frutto di contrasti interni al corpo di polizia urbana. Nessuno dei difensori degli indagati vuole commentare. «Non potremo farlo fino a quando non avremo letto le contestazioni della Procura. L’auspicio è che la dottoressa Medori ascolti prima possibile il mio assistito», taglia corto l’avvocato Giovanni Cerella, difensore di Benedetto Del Sindaco. Non sono più eloquenti i colleghi Mario Cirese, Clementina De Virgilis, Alessandra Cappa, Antonello Cerella e Fiorenzo Cieri.

Il blitz. Nelle strade e nelle piazze, invece, a distanza di ore dal blitz della guardia di finanza, è un continuo mormorare. Perché i cittadini hanno assistito alla visite domiciliari. Sono stati svegliati prima dell’alba dal rumore dei motori e dai lampeggiatori delle vetture dei finanzieri della Tributaria. La gente ha visto gli investigatori entrare in casa degli indagati e anche di alcuni parenti degli accusati. L’usciere del Comune è stata svegliata e invitata ad aprire il palazzo municipale scortata da quattro militari. I finanzieri sono saliti al primo piano e perquisito a lungo un ufficio utilizzato da uno degli indagati. La trasferta sansalvese delle fiamme gialle dirette dal maggiore Alberto De Ventura è durata 14 ore, dalle 5 del mattino alle 19. Gli investigatori hanno sequestrato tutto il materiale informatico. Non a caso con loro c’era un esperto d’informatica.

L’accusa. L’esposto datato 2011 parla di anomalie e irregolarità nella gestione delle multe. I finanzieri hanno portato via centinaia di verbali. La Procura intende verificare se ogni multa è stata gestita in maniera corretta. Il colpo di reni dato all’inchiesta dal sostituto procuratore Enrica Medori fa ipotizzare che nell’indagare il magistrato abbia scoperto qualche elemento nuovo. Sono tuttavia solo ipotesi. Il magistrato ha imposto il segreto istruttorio.

Il sindaco. I fatti contestati si riferiscono al periodo 2008-2011, ma gioco-forza potrebbero procurare grassi problemi anche all’attuale amministrazione. Qualora arrivasse la richiesta di sospensione degli indagati, il Comune si troverebbe a dover gestire un comando decimato. Il sindaco, Tiziana Magnacca, non nasconde di essere rimasta turbata. «Non posso che ribadire che nel nostro ordinamento giudiziario vige la presunzione d’innocenza», ricorda la Magnacca. «Come Comune siamo a disposizione della Procura per ogni ulteriore atto necessario alle esigenze di giustizia. Fiduciosi nell’accertamento della verità», ha aggiunto il primo cittadino, «auspico che si arrivi presto alla conclusione di questa vicenda giudiziaria per restituire serenità al Comune di San Salvo e alla città. Questa vicenda ha provocato profonde lacerazioni e mina l’immagine delle istituzioni e del corpo di polizia municipale», rimarca il sindaco.

Paola Calvano

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