Muore dopo l'aggressione del cinghiale

28 Settembre 2010

Roccamontepiano, Giuseppe Legnini era a lavoro in un orto, l'animale gli ha reciso un'arteria del braccio

ROCCAMONTEPIANO. Aggredito da un cinghiale che gli recide un'arteria del braccio. E' morto così per la ferita riportata e aver perso troppo sangue, Giusepppe Legnini, un anziano agricoltore di 80 anni di Roccamontepiano. Erano le 16 quando, secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri, l'uomo intento a fare dei lavori in un suo podere in contrada Pomaro è stato aggredito da un grosso cinghiale che gli ha morso il braccio ferendolo mortalmente.

Fatale per l'80enne è stata la lacerazione dell'arteria brachiale del braccio destro. Giuseppe Legnini è caduto a terra, non è riuscito a chiedere aiuto mentre dal braccio perdeva sangue.

Il cadavere è stato scoperto da un figlio che preoccupato per l'assenza del padre, si è incamminato verso contrada Pomaro facendo la tragica scoperta. Poi sono arrivati i carabinieri della compagnia di Chieti Scalo e il medico legale Cristian D'Ovidio che ha accertato la morte dovuta alle ferite subite e alla copiosa perdita di sangue. La zona di contrada Pomaro è nota come area di attraversamento dei cinghiali.

La ricostruzione fatta dai carabinieri nelle ore si è fatta più dettagliata. Giuseppe Legnini era uscito di casa nel pomeriggio, era andato in un orto non molto distante dalla sua abitazione in contrada «Legnini». Ha lavorato per diverse ore quando tra le 16 e le 17 ha subito l'aggressione. L'animale lo ha colpito quando era in piedi, forse l'agricoltore ha intuito il pericolo, ha tentato di difendersi ma il cinghiale lo ha morso al braccio destro, all'altezza del gomito provocandogli la recisione dell'arteria brachiale. Non è riuscito a fermare l'emoraggia, ed è caduto a terra privo di sensi. Inutile sono stati i tentativi del figlio di rianimarlo. L'esame del corpo è stato fatto dall'anatomo patologo, Cristian D'Ovidio che ha constato il decesso per la ferita riportata e la perdita di sangue. I carabinieri hanno controllato minuziosamente la zona, ed hanno rinvenuto le tracce degli animali e, attorno al cadavere, del cinghiale che lo ha assaltato. La salma è stata poi restituita ai familiari.

Ieri notte a far visita alla moglie dell'agricoltore, la signora Leda e ai quattro figli, c'erano il senatore Giovanni Legnini, e il sindaco di Roccamontepiano Adamo Carulli. «Giuseppe era una persona molto conosciuta in paese, per anni aveva gestito un negozio di alimentari che aveva l'unico punto telefonico», racconta Giovanni Legnini, «per questo Giuseppe era una istituzione. La sua morte addolora tutta la comunità di Roccamontepiano».

«Giuseppe era tra qui cittadini volenterosi», racconta Adamo Carulli, «sempre dedito al lavoro, era stato anche un bravo tecnico della Fonola e per questo negli anni passati era chiamato a riparare radio e televisioni. Poi in lui prese il desiderio del lavoro nei campi. Lo ricorderemo sempre come un nostro bravo concittadino».

© RIPRODUZIONE RISERVATA