Orsogna

Musicista si amputa le dita delle mani con la motosega, miracoloso intervento dei medici

10 Agosto 2025

Grave incidente domestico per un 57enne di Orsogna. Delicatissimo intervento all'ospedale di Ancona: gli arti sono salvi

ORSOGNA. Musicista di Orsogna di 57 anni si amputa le dita di entrambe le mani utilizzando una sega a motore durante dei lavori in casa: all’ospedale Torrette di Ancona - nella notte di mercoledì scorso - è stato sottoposto a un delicatissimo intervento per salvare gli arti dopo la subamputazione e la devascolarizzazione di più dita, con esposizione ossea e ampia distruzione dei tessuti molli. Il paziente è stato centralizzato d’urgenza dall’Abruzzo ad Ancona e operato dal team della Chirurgia ricostruttiva e chirurgia della mano, diretto dal dottor Michele Riccio. A guidare l’intervento, il dottor Francesco De Francesco, che hanno eseguito una complessa procedura microchirurgica di salvataggio, riuscendo a ricostruire buona parte delle dita di entrambe le mani mediante una complessa procedura microchirurgica di rivascolarizzazione digitale. Fondamentale il supporto anestesiologico della dottoressa Elisabetta Rosanò e dell’equipe infermieristica composta dalla strumentista Elena Fraboni e dagli infermieri Matteo Mancini e Luigi Migliozzi, che hanno garantito un’assistenza tempestiva, precisa e coordinata in un contesto di emergenza notturna ad altissima complessità.

Nonostante l’estrema gravità delle lesioni, l’equipe è riuscita a ricostruire buona parte delle dita di entrambe le mani. Un risultato chirurgico di grande rilievo, che ha evitato una disabilità permanente e ha permesso di preservare una funzionalità globale degli arti, aprendo la strada a un recupero concreto. Questo intervento rappresenta un esempio virtuoso del modello hub & spoke adottato dalla Regione Marche per la gestione dei traumi complessi della mano: un sistema che consente il trasferimento rapido e mirato dei pazienti verso centri altamente specializzati, come l’azienda ospedaliera e universitaria delle Marche, centro hub regionale per la Chirurgia della mano.

«La presenza della nostra struttura», sottolinea il dottor Michele Riccio ai media marchigiani, «è fondamentale per la gestione di casi ad altissima complessità come questo. È grazie alla sinergia tra competenze specialistiche, tecnologie d’avanguardia e un’organizzazione efficiente se possiamo garantire risultati di questo livello, anche in emergenza.

Solo pochi giorni prima, nella notte tra il 31 luglio e il 1° agosto scorso, abbiamo gestito un altro caso estremamente delicato: un paziente, anch’egli proveniente dall’Abruzzo, con un trauma transmetacarpale e devascolarizzazione completa di tutte le dita della mano. L’intervento, tempestivamente eseguito dai colleghi dottor Francesco De Francesco e Olimpia Mani, ha permesso il salvataggio della mano e l’avvio di un percorso di recupero funzionale».