Nella mensa 50 chili di carne avariata

17 Ottobre 2009

L’allarme dalle cuoche, prelevati anche 17 chili di bastoncini di pesce alla paprika

ATESSA. Il dipartimento di prevenzione e igiene della Asl preleva e fa distruggere mezzo quintale di carne avariata che stava per essere cucinata e distribuita nelle mense del circolo didattico. La carne non è finita nei piatti dei bambini solo grazie all’attenzione e alla solerzia delle cuoche della mensa di San Luca che, aprendo le confezioni sottovuoto, hanno subito avvertito odori nauseabondi. Ispezioni di medici e veterinari sono state compiute anche nella mensa delle scuole centro-capoluogo. In questo caso sono stati portati via 17 chili di bastoncini di pesce che contenevano paprika (ottenuta dalla macinazione dei semi e dalla polpa di diversi tipi di peperoncino secco) ritenuta non idonea all’alimentazione dei bambini.

La ditta che gestisce il servizio mensa dall’inizio dell’anno scolastico è campana. I genitori dei bambini che usufruiscono del servizio - 260 delle elementari e 198 dell’asilo - avevano capito che qualcosa non andava da una recente comunicazione con la quale la scuola avvisava che il menu della mensa poteva subire variazioni. Ma alcuni genitori lamentano altre disfunzioni come la qualità di alcuni latticini o il mancato rispetto del menù.

Cerca invece di rassicurare gli animi l’assessore alla Pubblica istruzione Pasqualino Zaccardi (Pdl): «Si è trattato di un caso spiacevole ma comunque isolato, la ditta che si è aggiudicata l’appalto ha tutti i requisiti d’idoneità e ci aveva detto che si sarebbe approvvigionata dalle nostre parti, evidentemente non c’è riuscita».

Dopo la Asl, anche il Comune sta valutando di prendere provvedimenti nei confronti della ditta campana. «Stiamo prendendo tutte le precauzioni affinché ciò non avvenga più fra le quali anche la verifica del corretto funzionamento dei frigoriferi», spiega Zaccardi.

E in città il problema della carne avariata diventa subito un caso politico con un’interrogazione pd al sindaco. «Vogliamo sapere se l’assessore al ramo e l’ufficio comunale preposto abbiano attuato, fin dal primo giorno di scuola, i controlli sulla qualità e sulla provenienza degli alimenti», afferma il capogruppo pd Tito Antonini, «per tutelare la salute degli alunni è urgente ripristinare l’uso, relativamente ad alcuni alimenti, di prodotti di provenienza biologica così come avveniva in passato, riportando la qualità delle mense scolastiche al livello di eccellenza del passato» «A questo punto l’amministrazione deve valutare la possibilità di tornare alla gestione diretta del servizio mensa», taglio corto Luigi Marcolongo, consigliere di Forza Nuova.