crisi e occupazione

New Trade, vertenza ferma mentre chiude anche la Ovs

SAN SALVO. Solo il 20% del vetro che prima veniva prodotto in Svezia viene realizzato a San Salvo. I grandi quantitativi di vetri per autobus, camion e furgoni che produceva la Pilkington finlandese...

SAN SALVO. Solo il 20% del vetro che prima veniva prodotto in Svezia viene realizzato a San Salvo. I grandi quantitativi di vetri per autobus, camion e furgoni che produceva la Pilkington finlandese sono stati dirottati sulla Polonia. Lo stabilimento polacco si conferma il sito produttivo strategico del gruppo Nippon Sheet Glass. A San Salvo arrivano i prodotti che non possono essere realizzati in Polonia e in Spagna per saturazione. E questo ai lavoratori non va proprio giù.

Già nel mese di ottobre, quando si diffuse la notizia della dismissione della fabbrica finlandese, San Salvo aveva rivendicato gli ordinativi. Avrebbero risolto completamente i problemi di esubero. Il 20% delle vetrature prima prodotte in Svezia impegna solo 50 lavoratori. I dipendenti Pilkington sanno bene che il manager Graziano Marcovecchio da mesi cerca di difendere in tutti i modi il sito produttivo abruzzese. Le tute blu se la prendono con la politica regionale.

«Non è giusto vedere questo sito in difficoltà mentre altrove si continua a produrre a pieno ritmo. Questo accade perché la politica di questa Regione è latitante», accusano i lavoratori.

Dello stesso avviso i dipendenti ex Golden Lady passati alla New Trade a Gissi e i lavoratori della Ovs di Vasto. «In Puglia il governo regionale ha sfilato in corteo in difesa dei lavoratori pugliesi. A Gissi da mesi ci sono dei lavoratori in angoscia. Dov’è la Regione Abruzzo?», domanda Giuseppe Rucci, segretario provinciale della Cgil.

«Chiediamo agli amministratori regionali di risolvere prima possibile la vertenza New Trade», afferma il sindacalista tornando a sollecitare un tavolo tecnico. «Vasto è diventata la cenerentola d’Abruzzo. Altrove si ristruttura, qui si chiude. Spesso nonostante le vendite vadano bene», rimarcano Cgil, Cisl e Uil.

È il caso del magazzino Ovs di via Cardone. Nonostante le vendite siano soddisfacenti e la clientela piuttosto nutrita, il gruppo ha deciso che il punto vendite di Vasto non era più conveniente. Un cartello sistemato all’ingresso avvisa la clientela che dal prossimo 8 aprile Ovs chiude e i dipendenti resteranno a casa. Facile immaginare il loro umore. Da più parti vengono rivolti appelli al sindaco Luciano Lapenna affinchè contatti il gruppo per tentare di evitare la perdita altri posti di lavoro. (p.c.)

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