Nuoto agonistico Stagione a rischio per decine di atleti

Allenamenti e gare saltati per la struttura rimasta chiusa I genitori: «Vogliamo conoscere il futuro di questa struttura»
LANCIANO. Una stagione agonistica a rischio e decine di proteste per la mancata informazione e per i disagi causati dalla chiusura inaspettata del parco piscine Le Gemelle. Sono infuriati gli utenti della struttura del quartiere Santa Rita, vero e proprio gioiello sportivo inaugurato nel 2010. Le piscine, due vasche “gemelle” da 16 per 25 metri con otto corsie ciascuna, sono rimaste chiuse da oltre una settimana a causa di problemi con il gestore dell’energia elettrica.
La società Wellness, che si occupa della gestione della struttura comunale, ha aperto un contenzioso con la ditta fornitrice dell’energia elettrica a causa di una fatturazione ritenuta troppo alta. Di qui il passaggio a un’altra società di energia e l’inevitabile chiusura della struttura. Ma i problemi, a sentire le lamentele degli utenti delle piscine, sono tanti. Innanzittuto è mancata la comunicazione. Gli avvisi di chiusura e apertura dell’impianto si sono rimpallati per giorni. In tanti, anche provenienti da fuori città, si sono ritrovati davanti a un cartello scritto a mano fuori la porta dell’impianto che indicava l’impossibilità di accedere alla struttura “per problemi tecnici”. Le piscine sarebbero dovute tornare funzionanti giovedì, ma per problemi dovuti al riscaldamento dell’acqua la riapertura è slittata a ieri, con ulteriori proteste degli utenti.
Ma il disagio più grande lo vive chi, per ragioni agonistiche, deve frequentare la piscina assiduamente. Un gruppo di genitori di una trentina di ragazzi delle attività agonistiche per la società Hydros, chiede a gran voce un incontro urgente con un responsabile della struttura. «Gli allenamenti e le gare dei nostri ragazzi sono in serio rischio», critica una mamma, «nonostante i costi elevati che paghiamo per l’uso della struttura (circa 800 euro da settembre a luglio per allenamenti di 4 volte la settimana ndc), «non siamo mai stati messi al corrente dei problemi in corso e della chiusura della struttura. Come genitori», prosegue la mamma, «facciamo grandi sacrifici per accompagnare i nostri figli agli allenamenti: ci è sembrata una cosa di pessimo gusto e una presa in non essere avvisati di questo inconveniente».
I ragazzi hanno dovuto servirsi di una struttura privata per non interrompere gli allenamenti in vista delle gare e competizioni agonistiche, con aggravio di spese per le famiglie. «Da inizio dell’anno», critica un genitore, «non siamo mai stati messi al corrente del futuro di questa struttura. Sappiamo che ci sono alcuni problemi di costi, ma vogliamo sapere se possiamo ancora contare su questo impianto o no».
Daria De Laurentiis
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