Nuovi amministratori Sasi Ricorso dei sindaci Udc

Di Rito (Rocca San GIovanni): «Violati i principi della legge di revisione della spesa E il Pdl ha presentato la lista fuori tempo massimo come risulta dal verbale»

LANCIANO. «Siamo pronti a fare ricorso in qualsiasi sede qualora la spending review che doveva essere utilizzata come procedura-guida nell’elezione del Cda della Sasi non fosse stata rispettata in pieno. Così come faremo sicuramente ricorso perché la lista 3 del Pdl è stata presentata fuori tempo massimo, cioè oltre il tempo concesso dal presidente Domenico Scutti, come risulta dal verbale di assemblea».

Annunciano battaglia i sindaci Udc che nell’assemblea di lunedì sera dei sindaci-soci della Sasi, la società del servizio idrico integrato, sono rimasti fuori da un Cda che doveva essere di “larghe intese”. Centrodestra e centrosinistra, infatti, hanno eletto il nuovo Cda della società che ha visto la riconferma del presidente uscente Scutti, l’ingresso del funzionario del Comune di Lanciano, Brunella Tarantini, e dell’ex presidente dell’Isi, della lista Pdl, Patrizio D’Ercole.

«Evidentemente il concetto di “larghe intese” del segretario provinciale Pd, Camillo di Giuseppe, è molto personale e sicuramente riduttivo», fa notare il sindaco di Rocca San Giovanni, Gianni Di Rito a nome dei colleghi esponenti dell’Udc, «infatti ricordiamo tutti l’enfasi con cui chiudeva l’ultima assemblea Sasi annunciando che sicuramente il nuovo Cda avrebbe avuto la rappresentanza di tutte le forze politiche. Così non è stato. Ha prevalso un freddo e scontato calcolo numerico».

Con la forza dei numeri il centrosinistra ha confermato Scutti così come il centrodestra compatto ha fatto elegge D’Ercole, tagliando fuori la lista Udc. «L’amarezza diventa ancora più grande considerando che l’Udc per sei anni è stato alleato del Pd nel governo della Sasi», spiegano i sindaci di centro, «ma è stato fatto fuori per far posto a quella forza politica (il centrodestra, ndc) che per sei anni non ha mai votato il bilancio, ha presentato denunce, proponendo addirittura, contro tutte le regole della spending review, come componente del Cda il più acerrimo nemico della Sasi. È questo che non riusciamo a comprendere».

Il riferimento è a D’Ercole, che come presidente Isi rimase in carica 3 anni oltre la scadenza del mandato non facendo approvare dai sindaci 5 bilanci e intentando diverse cause contro la Sasi. «Volevamo solo avere un nostro rappresentante nel Cda, per dare seguito a quel governo di larghe intese», dice Di Rito. «In questa vicenda siamo sempre stati d’accordo con chi sosteneva che il Cda dovesse essere rinnovato secondo i criteri della spending review. Infatti abbiamo presentato una lista con candidato presidente Vincenzo Palmerio e due dipendenti di enti locali: Enzo Menna ed Egidio Iezzi, a differenza di altri, e per questo faremo ricorso».

Teresa Di Rocco

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