PRETORO / MAIELLETTA

Nuovo anno, vecchia storia: strada chiusa e rifugio isolato

Malgrado i 400mila euro previsti per i lavori, passano gli anni e si susseguono le promesse: la Provincia sbarra l'accesso al tracciato che porta al Pomilio davanti ai primi accumuli nevosi. Lo sdegno sui social 

PRETORO. Nuova stagione, vecchia storia e puntuale beffa per i gestori del Rifugio Pomilio, uno dei più alti e panoramici della provincia. Nonostante i 400mila euro stanziati ad inizio anno per metterla in sicurezza, la strada per la Maielletta è stata chiusa davanti ai primi accumuli nevosi più consistenti.

L'ordinanza è del 26 novembre e porta la firma della Provincia: circolazione veicolare interrotta del tratto finale della SP 220 (ex SS 614 della Maielletta) dal chilometro 15,800 al chilometro 18,900. Esattamente 3 chilometri la distanza che divide gli avventori dagli sbarramenti in cemento posizionati sulla sede stradale al Rifugio Pomilio.

E sui social è subito sfociato il disappunto da parte dei gestori della struttura d’alta quota verso una situazione che continua a ripetersi malgrado le rassicurazioni, le promesse e i fondi annunciati.

L'ordinanza riporta che il transito sulla strada non è consentito fino a nuove disposizioni, fatta eccezione per le operazioni di soccorso e per le forze dell’ordine. E questo dimostra la valenza che ha nel contesto della sicurezza sia il tracciato, sia lo stesso rifugio Pomilio, un presidio in caso di emergenze legate al maltempo. Senza considerare il valore turistico per l'intera zona che a tutt'oggi, malgrado le abbonandanti nevicate, presenta gli impianti sciistici fermi.

La strada dal primo gennaio 2020 è passata dalla gestione dell’ente Parco a quella della Provincia. Ma nonostante il cambiamento, la situazione è rimasta la stessa. La famiglia D’Emilio, che gestisce il rifugio, non ha potuto fare altro che restare in silenzio mentre il personale sistemava i cartelli di divieto e gli sbarramenti in cemento in mezzo alla carreggiata. 

Al vertice della Provincia, intanto, non c’è un presidente a cui indirizzare le proteste. Il voto per eleggerne uno nuovo è in programma il 18 dicembre. E tutto lascia pensare che prima di quella data la strada per la Maielletta continuerà a restare chiusa.
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