Nuovo ospedale da 230 posti letto Il progetto va all’esame definitivo
Inizia la fase di verifica e validazione del piano di intervento per attestarne conformità e appaltabilità Ma il Pd accusa: oggi il presidio è mortificato con i reparti accorpati e la carenza di medici e personale
VASTO. Oggi prenderà il via lo studio terminale della fase progettuale del nuovo ospedale di Vasto che verrà realizzato in contrada Pozzitello, al confine con San Salvo. In programma la verifica e validazione del progetto, certificazioni necessarie per attestare la conformità e appaltabilità del progetto. La Asl ha pubblicato nei giorni scorsi la delibera del direttore generale Thomas Schael con cui veniva annunciato l'incarico di validazione che sarà eseguito dalla Bureau Veritas Italia Spa. Per il nuovo ospedale di Vasto sono previsti 149.656.813 euro, già disponibili. In base a quanto previsto dal presidente della Regione, Marco Marsilio, lo studio terminale durerà sei settimane. Entro fine novembre dovrebbe esserci il progetto definitivo. Qualora l'esito fosse positivo è prevista la progettazione esecutiva e, a seguire, l'apertura del cantiere. La Regione assicura di essere impegnata per portare avanti il progetto e passare finalmente dopo anni di attesa alla realizzazione del nuovo presidio sanitario. L'ospedale avrà una superficie di 45mila metri quadri con 230 posti letto. La struttura avrà tre ingressi distinti per le emergenze. Su due piani interrati saranno collocati i reparti di emergenza intensiva, emodinamica, radiologia. Su altri tre piani sopraelevati ci saranno gli ambulatori, la neurologia e le degenze suddivise in area chirurgica e medica.
Le notizie sul nuovo nosocomio sono apprezzate ma guardate con scetticismo dal Pd che insiste nel ritenere comunque indispensabile in attesa che il nuovo presidio possa essere realizzato e inaugurato, una maggiore cura del San Pio.
«Il San Pio attualmente è mortificato. Continua a cadere a pezzi», accusano il sindaco di Vasto Francesco Menna, il segretario del Pd, Simone Lembo, il capogruppo in consiglio comunale, Marianna Del Bonifro, Antonio Boschetti, segretario del Pd di San Salvo e le consigliere Emanuela Tascone e Michela Torricella. «Alle ormai note carenze il nosocomio vastese aggiunge anche l'accorpamento dei reparti, la fuga di primari, medici, infermieri e operatori socio-sanitari. Laddove i cittadini riescono a trovare un posto letto per essere curati, sono costretti a mangiare pasti freddi provenienti da 40 chilometri di distanza. Il San Pio continua a prestare il necessario servizio solo grazie al grande spirito di servizio e all'abnegazione dei pochi medici rimasti e non certo per l'attenzione della Regione e del manager Asl. Inutili e vuote le parole espresse in questi anni sull'ospedale di Vasto. Ricordiamo», concludono i rappresentanti del Pd, «che il diritto alle cure e alla salute è un diritto fondamentale».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Le notizie sul nuovo nosocomio sono apprezzate ma guardate con scetticismo dal Pd che insiste nel ritenere comunque indispensabile in attesa che il nuovo presidio possa essere realizzato e inaugurato, una maggiore cura del San Pio.
«Il San Pio attualmente è mortificato. Continua a cadere a pezzi», accusano il sindaco di Vasto Francesco Menna, il segretario del Pd, Simone Lembo, il capogruppo in consiglio comunale, Marianna Del Bonifro, Antonio Boschetti, segretario del Pd di San Salvo e le consigliere Emanuela Tascone e Michela Torricella. «Alle ormai note carenze il nosocomio vastese aggiunge anche l'accorpamento dei reparti, la fuga di primari, medici, infermieri e operatori socio-sanitari. Laddove i cittadini riescono a trovare un posto letto per essere curati, sono costretti a mangiare pasti freddi provenienti da 40 chilometri di distanza. Il San Pio continua a prestare il necessario servizio solo grazie al grande spirito di servizio e all'abnegazione dei pochi medici rimasti e non certo per l'attenzione della Regione e del manager Asl. Inutili e vuote le parole espresse in questi anni sull'ospedale di Vasto. Ricordiamo», concludono i rappresentanti del Pd, «che il diritto alle cure e alla salute è un diritto fondamentale».
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