ORTONA

"Ocean Viking impegnata a salvare i migranti": protesta contro lo stop

La Ong Sos Mediterranee spiega la situazione paradossale in cui si trova la nave. Il Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, Coordinamento Unione Popolare invita alla mobilitazione

ORTONA. Invitano alla mobilitazione affinché il fermo della nave Ocean Viking venga annullato. La storia della nave "salva-migranti" bloccata a Ortona dopo aver salvato 128 extracomunitari sta facendo il giro d'Italia e suscita reazioni.

La nave è stata sottoposta a fermo amministrativo e costretta a pagare la multa di 3.300 euro. Come fanno sapere dalla Ong, la Ocean Viking è stata trattenuta in base al decreto legge del 2 gennaio 2023 numero 1, il cosiddetto “decreto Piantedosi”, nonostante l’equipaggio abbia adempiuto al suo indiscutibile obbligo legale di salvare persone in pericolo in mare, mentre le comunicazioni con le autorità marittime libiche erano praticamente impossibili. «Dopo un primo soccorso di 33 persone in zona per le attività di ricerca e soccorso in mare libica, nella notte tra venerdì 10 e sabato 11 novembre», riferisce la Ong, «il Centro italiano di coordinamento del soccorso marittimo (Mrcc) ha dato istruzioni alla Ocean Viking di procedere verso Ortona per far sbarcare i sopravvissuti. Poco prima delle 3 del mattino della stessa notte, mentre era in navigazione verso Ortona, la nave ha ricevuto una segnalazione di un’imbarcazione in difficoltà con 34 naufraghi a bordo nelle vicinanze, a sole 16 miglia nautiche dalla nave. Il centro di coordinamento ha detto alla Ocean Viking di rivolgersi al Centro di coordinamento congiunto dei soccorsi (Jrcc) libico per ricevere istruzioni. Nelle due ore successive, la Ocean Viking ha cercato di comunicare con le autorità competenti, mentre 34 persone erano in pericolo imminente e rischiavano di perdere la vita in mare: oggi sappiamo che almeno una di loro sarebbe quasi certamente morta se i soccorsi non fossero arrivati».

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Maurizio Acerbo e Stefano Galieni, segretario nazionale e responsabile immigrazione del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, Coordinamento Unione Popolare, inn una nota affermano che: "Quanto sta accadendo nel porto di Ortona è semplicemente inaccettabile. Due giorni fa la nave umanitaria Ocean Viking, dell'organizzazione Sos Mediterranee, ha, come richiesto al suo equipaggio, condotto fino al lontano porto abruzzese le persone salvate al largo della Libia, per l'esattezza in 128 fra cui donne e minori. Ma l'Ocean Viking, dopo aver soccorso un piccolo gruppo di 34 naufraghi, non ha repentinamente obbedito agli obblighi di una legge, peraltro mal scritta, in cui si obbliga i soccorritori a recarsi "senza ritardo" nel porto assegnato".

Acerbo e Galieni aggiungono che "L'Ocean Viking si è infatti fermata per trarre in salvo altre persone presenti in due imbarcazioni a rischio, incontrate nel percorso. Ai 128 è stato permesso lo sbarco ma per la nave è stato disposto un fermo amministrativo di 20 giorni. Ovvero in quel deserto che è ormai il Mediterraneo Centrale, per almeno un mese ci sarà uno strumento di soccorso in meno a garantire che la fossa comune non continui ad essere riempita. Un atto di grave ingiustizia su cui ci aspettiamo si pronuncino le istituzioni UE ma che dà l'idea della disumanizzazione insita nell'Europa fortezza guerrafondaia, di cui l'Italia è una delle punte di diamante. Siamo solidali con l'equipaggio dell'Ocean Viking e invitiamo a mobilitarsi perché il fermo della nave venga annullato".