Operai da Melfi per più furgoni: la decisione divide i lavoratori

17 Settembre 2023

Fermento ma anche diffidenza per la scelta della direzione aziendale di aumentare la produzione Domani sciopero nello stabilimento lucano: convocazioni repentine e indennizzi insufficienti

ATESSA. C'è fermento, ma anche diffidenza sulla recente decisione della direzione aziendale di Stellantis Europe Atessa di far ricorso a un non precisato numero di trasfertisti, in particolare da Melfi, per aumentare la produzione giornaliera dello stabilimento e sfruttare al massimo gli impianti.
Da un lato la notizia che i furgoni commerciali leggeri possano passare, nel breve periodo, ad una media di 1.080 al giorno, alla realizzazione di circa 1.180 veicoli nello stesso arco di tempo, è la conferma che la ex Sevel viaggia a gonfie vele. Ma dall'altro ci si domanda se il fatto di attingere personale da altri plant, e specificatamente dalla fabbrica lucana, sia la decisione più efficace.
La situazione infatti non è rosea. Melfi è uno tra gli stabilimenti più in difficoltà del gruppo Stellantis e già nelle scorse ore i sindacati, dopo l'incontro con l'azienda atteso e pianificato dal 12 luglio scorso, si sono dichiarati insoddisfatti indicendo, domani, uno sciopero di 8 ore. Al tavolo di discussione erano diversi i temi al vaglio e tra questi anche le trasferte. I dipendenti lamentano convocazioni troppo repentine e condizioni difficili da accettare, con indennizzi giornalieri che non bastano a sostenere tutte le spese e, quando è l'azienda a cercare le collocazioni, siti e alberghi risulterebbero spesso fatiscenti. Tanto che molti decidono di fare i pendolari pur di risparmiare qualche euro.
Ancora, i dipendenti di Melfi dovevano servire anche a rinforzare la produzione a Pomigliano e Termoli, si parlava di un migliaio tra i due stabilimenti, ma quelli che hanno accettato sono pochi rispetto al fabbisogno, appena poche centinaia. Ad Atessa la direzione aziendale non ha fornito numeri, né tempi. Si sa solo che ogni turno potrebbe aumentare la produzione di 25-30 furgoni per cercare di recuperare la produzione persa da gennaio e arrivare al massimo della capacità giornaliera.
Che il furgone Stellantis vada forte dunque è una conferma, ma restano gli interrogativi.
Preoccupa ad esempio anche la Magneti Marelli di Sulmona (che fornisce longheroni e pianali per il furgone Ducato) il cui sciopero, lunedì scorso, ha rischiato di fermare il gigante dei furgoni commerciali, già alle prese con convocazioni di turni di straordinario da annullare all'ultimo momento per sopraggiunti problemi di fornitura della componentistica.
Nei mesi scorsi, per l'estate, l'azienda ha assunto a termine 160 giovani per rimpolpare l'organico impegnato nelle ferie e eroso dall'assenteismo, altra piaga dello stabilimento di Atessa. Di questi molti hanno già concluso il rapporto di lavoro e ne resterebbe una cinquantina a cui scade il contratto il 24 settembre. Dopo, forse, arriveranno i trasfertisti. (d.d.l.)
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