Ortona: concessioni sulle dune, arrivano i limiti 

La Soprintendenza dice sì, ma a patto di conservare i tratti di costa pregiati limitrofi alla stazione di Tollo. E in consiglio comunale si parla dei tempi-lampo dall'avviso

ORTONA. La Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio dell’Abruzzo tende la mano al Comune di Ortona e auspica una veloce revisione del piano demaniale di Ortona vigente dal 2011, «che dovrà andare nella direzione della conservazione integrale dei tratti di costa con caratteristiche di naturalità come quelle dunali nell’area della stazione di Tollo e della regolamentazione di quelli oggi già interessati da concessioni». Proprio a tale scopo «la Soprintendenza», afferma la soprintendente Rosaria Mencarelli, «si mette a disposizione completa dell’amministrazione comunale».
Continuano dunque a far discutere le concessioni demaniali marittime stagionali per cui sono state 49 le richieste pervenute a seguito dell’avviso pubblico per l’assegnazione di dieci di esse.

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Il tratto di spiaggia limitrofo alla stazione di Tollo costituisce una delle residuali zone di spiaggia priva di antropizzazione, che non a caso ha spinto negli ultimi anni l’uccello fratino a nidificare, al pari di aree simili quali il Borsacchio, Cerrano, Marina di Vasto, Lecceta di Torino di Sangro. «È infatti proprio il basso impatto antropico a favorire la rivitalizzazione di quel sistema dunale delle spiagge che in passato rappresentava una componente estesa e qualificante della costa abruzzese», spiegano dalla Soprintendenza. «L’effetto cumulo generato dalla massiva occupazione delle coste limitrofe ha già generato una alterazione radicale dei cicli biologici naturali dell’arenile», continuano. «In questo senso, va ripensato in toto il tema del turismo di tali ambiti, da orientare verso una fruizione discreta dei luoghi, esaltandone la valenza naturale e non artificiale, evitando l’inserimento di ulteriori funzioni rispetto alle quali la spiaggia non ha alcuna vocazione intrinseca».

Così per quel che riguarda nello specifico la zona tra il fiume Foro e il Lido Riccio, la soprintende Mencarelli sostiene che «si dovrà pensare a programmi di tutela dell’habitat e di valorizzazione per mezzo di percorsi naturalistici, anche attrezzati, capaci di orientare il turismo verso frontiere alternative e sostenibili».

La questione è approdata anche in consiglio comunale, al termine del quale dai banchi della minoranza Peppino Polidori ha parlato di un «blitz» per via dell’avviso pubblicato il 30 aprile con le domande che sarebbero dovute pervenire entro le ore 13 del 10 maggio. Pertanto, considerando i vari giorni festivi che si sono succeduti in quel lasso di tempo, sono stati dati «cinque giorni effettivi a quanti erano interessati ad ottenere una concessione».
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