Ortona

Ortona, Palazzo Farnese tra le polemiche: «Spazio a Margherita d’Austria»

16 Novembre 2025

Prosegue l’attacco dal fronte del “No” contro le sale tematiche proposte dal sindaco Di Nardo. Le associazioni unite: «La sezione per la sovrana è riduttiva e irrispettosa. Progetto da rivedere»

ORTONA. Il confronto sul futuro del polo museale di Palazzo Farnese non si ferma. A pochi giorni dalla presentazione pubblica del progetto da parte dell’amministrazione Di Nardo all’Auditorium Zambra, interviene di nuovo il fronte del “No”, composto da La Storia in Cammino – Il Cammino di Margherita, Storia Patria, Sos Consumatori, Ortona 2.0 e SerchGo. Le associazioni contestano l’impianto della proposta e chiedono maggiore coerenza culturale, più partecipazione e soprattutto più spazio per Margherita d’Austria, considerata la «padrona di casa» del palazzo cinquecentesco che lei stessa fece costruire. Durante l’incontro, tecnici e progettisti incaricati dal Comune hanno illustrato le cinque sezioni previste: Museo di Margherita d’Austria, Museo della Battaglia di Ortona, Museo Tostiano e della Musica, Museo Cascella e Museo Civico. Una struttura pensata come fulcro di un nuovo sistema museale cittadino, ma che secondo i contrari rischia di diventare «una scatola piena di oggetti di periodi lontani tra loro». La critica più dura arriva da Franco Cespa, presidente de La Storia in Cammino, secondo cui la sezione dedicata a Margherita sarebbe «riduttiva e poco rispettosa della sua statura storica». Cespa cita materiali già disponibili per arricchirla: ricerche del professor Bruno Paglialonga, documenti provenienti da collezioni francesi donate all’associazione, manoscritti raccolti dall’ex magistrato Romano Canosa. «Se il progetto non verrà rivisto», avverte Cespa, «questo patrimonio rischia di finire altrove». Il fronte del “No” propone di destinare il palazzo interamente alla Madama, con alcuni spazi riservati all’arte contemporanea e nuove sedi per gli altri musei tematici. Tra le idee avanzate: musei del mare, delle ocarine, poli dedicati ai poeti Luigi e Alessandro Dommarco e al maestro Guido Albanese, oltre a un museo della giurisprudenza in collaborazione con l’Università di Teramo. Le associazioni si dicono pronte a collaborare nella ricerca di bandi nazionali ed europei per finanziare nuovi spazi culturali. «Non vogliamo spazi simbolici», affermano, «ma veri poli di memoria e cultura condivisi con la città».