Trignina, Salvini assente al vertice di Roma

Vasto, l’assessore Magnacca parla di «passo avanti importante». Il partito socialista: «È stato un flop»
VASTO. Amarezza, delusione, ma anche determinazione a proseguire la battaglia per ottenere il raddoppio della Trignina. Il giorno dopo l'incontro romano a cui purtroppo mancava il ministro Matteo Salvini, i sindaci sono tornati a ribadire che continueranno a combattere per far si che la Trignina venga scritta nell'agenda del Governo. L'assessore regionale alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, sottolinea che comunque è stato fatto un importante passo in avanti. «La Regione ha chiesto al ministero con insistenza di inserire la fondovalle Trigno fra le opere primarie. La fondovalle è una infrastruttura a servizio del mondo produttivo», ricorda Magnacca insieme all’assessore del Molise, Andrea Di Lucente. Decisamente negativo il giudizio del coordinamento del partito socialista del Vastese. «Il coordinamento», si legge in una nota, «prende atto con forte preoccupazione e profonda insoddisfazione dell’esito dell’incontro tenutosi a Roma. Nel corso dell’incontro è stato confermato che non sarà realizzato il raddoppio della Trignina e che l’unica prospettiva al momento è quella di ipotetiche varianti nei comuni di Mafalda e Fresagrandinaria, senza alcuna presenza del ministro annunciato e senza alcun impegno concreto da parte dei parlamentari del territorio», stigmatizzano i rappresentanti del partito socialista, criticando chi nelle scorse settimane aveva assicurato che il ministro avrebbe partecipato all’incontro, garantendo un’attenzione diretta alla vicenda. «La sua assenza», prosegue la nota, «rappresenta un segnale negativo e mortificante per un territorio che attende risposte da anni», chiosa il Psi. «Il partito socialista del Vastese considera inaccettabile che, nonostante gli appelli dei sindaci, le istanze dei cittadini e l’urgenza delle condizioni della viabilità, si continui a rinviare ogni decisione strategica e strutturale. Per queste ragioni chiediamo ai parlamentari del territorio, di assumersi pienamente la responsabilità politica del momento e pretendere dal Ministero un cronoprogramma chiaro, finanziato e con tempi certi. Al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e ad Anas, di aprire immediatamente un tavolo tecnico con i comuni interessati. Alle istituzioni regionali e locali, di garantire comunicazioni trasparenti e verificate, evitando dichiarazioni trionfalistiche che poi vengono smentite dai fatti».

