Ortona, salpa il carico da 30 milioni

Patto con l’Iraq: imbarcato l’impianto firmato Cmti per il trasporto del petrolio, è la sfida che rilancia il porto

ORTONA. I cavi d’acciaio scendono dall’alto. Il personale portuale osserva il movimento della grande gru e poi imbraca un componente molto pesante che, dopo essere stato ben assicurato con i maniglioni, si innalza per essere, infine, depositato nella capiente stiva della nave attraccata al molo. È l’operazione d’imbarco del mega impianto per il trasporto, lo smistamento, tramite articolate tubature e valvole, del petrolio, olio grezzo nei vari oleodotti in Iraq che è stato realizzato dal Cmti srl “Society Petroleum” di Ortona per conto dell’Eni Zubair.

L’imbarco del “collettame”, l'insieme di merci, ben ordinato sulla banchina operativa del molo nord del porto, è iniziato ieri mattina, è proseguito nel pomeriggio e continuerà anche oggi in quanto la nave “Bsle Pacific”, noleggiata per il trasporto del carico in Iraq, partirà questa sera stessa o lunedì mattina, sempre condizioni meteo permettendo. I pezzi da caricare a bordo sono 154 e il lavoro lo sta svolgendo l’impresa portuale ortonese “Buonefra” con l’ausilio di mezzi propri tra cui una gigantesca gru capace di sollevare fino a 104 tonnellate di peso, con il 25 % di tolleranza in più, e 8 operai più due ispettori esterni per la verifica di tutte le operazioni d'imbarco.

È da sottolineare che l’operazione di imbarco dell’importante carico è stata fortemente voluta dalla famiglia D’Arielli, titolare della Cmti, altrimenti sarebbe stata effettuata altrove. Le ragioni sono comprensibili: per il fatto che l’opera è stata realizzata in città e per dare le opportunità alle altre società locali di lavorare, nel perfetto spirito dell’indotto.

«Non è un’operazione che presenta particolari complessità», spiega Sergio Fratino, uno dei titolari dell’impresa portuale Buonefra, «la nave è arrivata vuota venerdì mattina, ma a causa del mare grosso è riuscita ad entrare in porto questa mattina (ieri per chi legge, ndc), alle 8. Tutto il carico sarà messo nella stiva in un certo modo per farlo arrivare, ovviamente, integro a destinazione. Il viaggio durerà circa 25 giorni, ma la nave non andrà diretta perché si dovrà fermare in altri porti per altri carichi. Quello di Ortona occupa solo uno spazio della stiva anche perché una nave che effettua questi tipi trasporto di solito arriva a destinazione a pieno carico perché sono poche le compagnie, come in questo caso, che effettuano le rotte per l’Iraq e l'Iran e poi i Paesi destinatari dei materiali, delle merci, degli impianti sono, di solito, in espansione per via dell’attività estrattiva degli idrocarburi e altre risorse».

La nave, è di proprietà della “Bogazzi e figli spa di Carrara”, registrata alla Valletta-Malta e gestita dalla Bsle Italia srl di Genova. L’equipaggio è di 17 unità di varie nazionalità. L’impegno della spedizione è della Dhl Project Italia, in pratica il noleggiatore dello spazio.

L’impianto, costruito a Ortona dalla Cmti, è fatto di acciaio, ha 500 valvole e anche la strumentazione molto sofisticata. L’appalto generale è sui 30 milioni di euro, la parte della commessa andata alla società locale è di circa due milioni di euro. «Questa è stata una commessa molto importante per noi», aveva detto l’ amministratore 36enne di Cmti, Rocco D’Arielli, «che abbiamo realizzato in tempi quasi record: i lavori ci sono stati assegnati a marzo, siamo partiti ad aprile e abbiamo terminato le opere a settembre 2013. È stato un lavoro qualificante che ha visto l’impegno mediamente di 30-40 dipendenti al giorno con punte in officina anche di 60 unità».

Lorenzo Seccia

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